MEDICI CONDANNATI, SENTENZA STORICA
Caso Schwazer
Sapevano e hanno chiuso un occhio, sapevano e non hanno detto una parola... E’ questa la tesi chiave che ha portato il giudice Carla Scheidle del tribunale di Bolzano ad emettere una sentenza storica. Giuseppe Fischetto e Pierluigi Fiorella, medici della Fidal di allora, sono stati condannati per due anni in primo grado. Punita anche Rita Bottiglieri per nove mesi. Risoluzioni molto più pesanti delle richieste del pm, che per la Bottiglieri aveva addirittura chiesto l’assoluzione.
Sentenza che fa storia, si diceva, e giurisprudenza perché mai un medico o un dirigente era stato condannato per «favoreggiamento». Fischetto, Fiorella e la Bottiglieri erano imputati nell’ambito del processo ad Alex Schwazer per il doping all’epo del luglio 2012, il famoso caso di positività del marciatore altoatesino alla vigilia dell’Olimpiade di Londra. Schwazer, per quel doping confessato, venne squalificato per 3 anni e 9 mesi dalla giustizia sportiva antidoping e per 8 mesi (patteggiati) da quella penale. I medici non hanno avuto invece alcuna squalifica sportiva e ancora una volta è la magistratura ad alzare l’asticella e mettere un mattoncino importante nella lotta al doping.
Decisiva sarebbe stata la deposizione di Alex Schwazer (giusto alla vigilia della richiesta di un nuovo controllo a sorpresa su lui che ha poi portato al suo secondo caso di positività). Il marciatore, in sostanza, aveva detto di avere fatto sapere a Fiorella del suo doping già nella primavera del 2012. Non sappiamo ancora quali siano le motivazioni della sentenza di Bolzano, ma appare evidente che il giudice abbia considerato la consapevolezza e l’omissione di intervento come «favoreggiamento». In questo passaggio sta la novità storica della condanna. Chi sa e non denuncia il fatto, avendo un ruolo importante accanto all’atleta, ne diventa coresponsabile.
Diverso è il caso di Rita Bottiglieri, che era funzionaria della Fidal e nel caos dei «Whereabouts» di quegli anni sarebbe colpevole di negligenza. Il pm ne aveva chiesto l’assoluzione e sarà interessante leggere le motivazioni della sentenza che la riguardano. Come sarà interessante vedere come si comporterà adesso la Iaaf, la federatletica internazionale.
E’ soltanto il primo grado di giudizio e i tre faranno quasi certamente il ricorso per l’appello. Resta però una sentenza che per la lotta al doping si può definire un precedente importante.