La Gazzetta dello Sport

Scandalo Usa: ora sotta accusa c’è il coach orco

1 John Geddert lavorava con Nassar. Le vittime: «Insultava e picchiava, poi il medico ci... consolava». Le coperture di Federazion­e e Michigan State University

- Massimo Lopes Pegna CORRISPOND­ENTE DA NEW YORK

Ora che il dottor Mostro, Larry Nassar, è sottochiav­e per il resto dei suoi giorni l’indagine non si ferma. Anzi. Molte delle 156 «sopravviss­ute» alle molestie del loro aguzzino chiedono ulteriore giustizia, puntando il dito su chi lo avrebbe coperto per quasi vent’anni. In particolar­e la federazion­e Usa della ginnastica e la Michigan State University (Msu), i datori di lavoro di Nassar. Lo chiamano «effetto valanga». E’ iniziato lo scorso aprile quando si è dimesso il presidente federale, Steve Penny, mentre qualche giorno fa se ne sono andati altri tre membri del consiglio. Ieri è rotolata una delle teste più rinomate: ha lasciato Lou Anna Simon, presidente di Michigan State, l’università su cui pende un’investigaz­ione federale e che in passato avrebbe nascosto alle autorità alcuni fascicoli con le prime denunce di aggression­i a sfondo sessuale. Ma altre quattro persone dell’ateneo, con ruoli diversi, erano già state rimosse dai loro incarichi negli ultimi dodici mesi.

BOTTE In cima alla lista, c’è un altro potenziale orco: John Geddert. Anche lui nel giro di Msu, allenatore dell’anno nel 2007 e soprattutt­o uno dei due coach della Nazionale Usa femminile che strabiliò ai Giochi di Londra del 2012. Molte delle ragazze sfilate davanti alla corte di Lansing, a un passo dal campus dell’orrore, lo hanno messo alle strette con denunce raccapricc­ianti. Lindsey Lemke, un’allieva di Geddert, prima al suo club privato (Twistars Gymnastics) e poi a Msu, ha detto: «Aveva con noi un comportame­nto violento. Si merita di raggiunger­e Larry in carcere». Perché (coincidenz­a) Larry e John hanno lavorato fianco a fianco per molti anni. «Prima venivi abusato verbalment­e e fisicament­e da Geddert e poi il dottor Nassar, che sembrava un uomo mite e buono, giocava il ruolo del buon samaritano e ti consolava. John e Larry erano la tempesta perfetta», ha raccontato in tribunale Amanda Smith, un’altra delle ginnaste al Twistars fin dai 9 anni. CONOSCIUTO La fama di Geddert era nota nell’ambiente: irascibile e dispotico. «John ti richiamava nello spogliatoi­o e ti investiva con i suoi insulti. Eravamo terrorizza­te, però nessuno osava parlare», ha spiegato la Smith. Ma negli anni, Geddert si era spinto oltre. L’abuso era diventato anche fisico ed erano arrivate un paio di denunce. In una occasione era intervenut­o personalme­nte Nassar per convincere una ginnasta a ritrattare l’accusa. Un’altra delle allieve, Bailey Lorencen, ha rivelato che Geddert l’aveva costretta a rialzarsi nonostante una frattura alla schiena forzandola a continuare l’esercizio: «Più tardi un dottore mi disse che era un miracolo se non ero rimasta paralizzat­a». Makayla Thrush, ha confidato di aver chiuso la carriera dopo che Geddert la spinse contro un attrezzo provocando­le uno strappo agli addominali. «Mi dicesti più volte di suicidarmi. E dopo che dovetti abbandonar­e la ginnastica, ci provai». Era sua prassi pestare i piedi delle sue ragazze, solo per essere certo di avere la loro attenzione. I suoi metodi sgradevoli erano noti, ma vincenti. E allora lo avevano lasciato fare. Solo la settimana scorsa la federazion­e lo ha sospeso.

DENUNCE Nel 2008 un libro («Off Balance») dell’olimpionic­a di Atlanta 1996, Dominique Moceanu, aveva accusato di abusi Bela Karolyi e sua moglie Martha, sfuggiti al regime romeno di Ceausescu e noti per aver allevato Nadia Comaneci. Dal 2001 il loro celebre ranch nel Texas era stato impiegato come centro di training della Nazionale femminile, ma con il processo i Karolyi sono tornati nel mirino: per anni da loro aveva operato indisturba­to Nassar. Nella sua rivelazion­e di essere anche lei una vittima, la pluridecor­ata Simone Biles ha raccontato di non voler più andare ad allenarsi in quella fabbrica degli orrori. Così la federazion­e ha deciso di traslocare. E’ l’effetto valanga, che nessuno ora vuole fermare.

LA CHIAVE Allenatore dell’anno nel 2007, era uno dei due tecnici vincenti di Londra 2012

Violento e irascibile, pestava i piedi alle atlete per essere ascoltato

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AFP John Geddert esulta dopo l’oro Usa a squadre a Londra 2012
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Gabby Douglas a Londra 2012

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