Sfreccia Ansaldi Il jolly granata si riprende il posto fisso
●L’argentino di nuovo titolare dopo l’infortunio: il Torino ritrova spinta sulla fascia
«Il piccolo Zanetti», come lo chiama Burdisso, vuol far diventare grande il Torino. Cristian Ansaldi è tornato ed è pronto a raddoppiare: dopo l’assaggio di domenica scorsa nel finale di gara di Reggio Emilia contro il Sassuolo, l’argentino domani si riprende il Toro per non mollarlo più. Se lo augura soprattutto Mazzarri che sull’ex interista è pronto a scommettere a occhi chiusi. E non soltanto da terzino, visto che il tecnico granata indica all’argentino una seconda parte di carriera da vivere a 360 gradi: «Ansaldi può giocare ovunque, anche da esterno alto» erano state le parole dell’allenatore la scorsa settimana, nel dopogara al Mapei Stadium, quando Mazzarri negli ultimi venti minuti si era giocato la carta Ansaldi da mezzala, al posto di Obi. A creare sintonia fra tecnico e giocatore è soprattutto la parola versatilità: perché il 31enne sudamericano è duttile e poliedrico, sa adattarsi con facilità ad ogni sistema di gioco e veste perfettamente i panni di giocatore moderno che tutti gli allenatori vorrebbe avere nella propria rosa.
DUTTILE E dire che al Toro era arrivato quasi come un tappabuchi: era il pomeriggio del 31 agosto, in via Arcivescovado era piovuta l’offerta irrinunciabile del Chelsea per Zappacosta e, nel sondare i terzini di serie A a caccia del sostituto, gli occhi di Cairo, Petrachi e Mihajlovic caddero proprio sul jolly ambidestro di Rosario. Che a stretto giro di posta si era lasciato alle spalle la concorrenza tanto sulla fascia bassa di sinistra (Barreca e Molinaro) quanto su quella di destra (De Silvestri). Poi, sul più bello, a complicargli la vita è arrivato lo stiramento alla coscia destra che lo ha costretto a issare bandiera bianca in avvio di gara contro l’Atalanta: era sabato 2 dicembre e da quel momento l’argentino si è fermato ai box per fare il tagliando, approfittando del periodo di convalescenza dall’infortunio muscolare per sottoporsi ad un intervento chirurgico alla cosiddetta «ernia dello sportivo», cioè una lesione sorta in precedenza all’inguine in seguito ad uno sforzo. Una sosta che è terminata a Reggio Emilia e che deve essere sembrata un’agonia, ad un giocatore che ama far su e giù sulla fascia senza soluzione di continuità. Ma dopo aver saltato cinque partite di campionato (contro Lazio, Napoli, Spal, Genoa e Bologna) e due di Coppa Italia (Roma e Juve), Ansaldi adesso vuol raddoppiare, ossia convincere il c.t. della Seleccion Jorge Sampaoli a prenderlo in considerazione in vista dei Mondiali in programma in Russia. Come? Con l’arma in più della versatilità.