Kouan si ripete Decollo Perugia Tonfo di Zeman
●Il giovane ivoriano bissa la rete dell’esordio poi Di Carmine dà il colpo di grazia al Pescara
Una favola per due. Il Perugia torna a vincere lontano dal Curi un girone dopo l’ultima volta (alla prima giornata a Chiavari contro l’Entella l’unico blitz della stagione fino a ieri) e lo fa con un meritato 2-0 all’Adriatico. Il primo protagonista della favola è Breda: il passaggio al 5-3-2 del tecnico umbro porta due vittorie consecutive e un salto in alto in classifica dopo mesi di sofferenze. Il secondo è il 18enne ivoriano Kouan: seconda partita in serie B della sua carriera e secondo gol consecutivo. Con la giovane promessa africana 6 punti in cassaforte in meno di una settimana.
DIGIUNO Male il Pescara, evaporato dopo il primo gol subito. Pettinari non segna da troppo tempo (l’8 dicembre a Cesena il suo ultimo gol) e le alternative in zona gol sono poche. Il Pescara inizialmente promette bene: punta forte sul lato destro, con Crescenzi che affronta Pajac e crossa o si affida alla collaborazione di Mancuso, mandando subito in apprensione Nocchi. Perugia facile da leggere: otto uomini corti davanti alla propria area e la coppia Cerri-Di Carmine isolata tra i centrali avversari. L’obiettivo del tecnico degli umbri è quello di intasare il campo centralmente ed evitare le imbucate verticali di Carraro e Brugman.
UNO-DUE Dopo venti minuti la partita si accende. Brugman dipinge per Mancuso a destra, l’esterno pecca in altruismo e guarda in mezzo invece di calciare in porta da buona posizione. Sul ribaltamento, il primo vero da parte degli umbri, la difesa pescarese buca clamorosamente: cross da destra di Del Prete, Kouan s’infila alle spalle di Campagnaro e Crescenzi e di testa buca Fiorillo. Zeman deve ribaltarla e non è certo il suo forte (è successo solo una volta finora in questa stagione, in casa contro l’Avellino: da 0-1 a 2-1), i tre centrali di Breda sono colossi e Pettinari si perde nel confronto fisico. Non è un caso se il boemo subito dopo l’intervallo cambia il riferimento al centro del suo tridente, inserendo Cappelluzzo. Il cronometro scorre e bisogna provarci, un bene per Cerri e compagni perché si aprono spazi per far saltare definitivamente il banco. Il Pescara ha buona volontà, poca convinzione e ancora meno rapidità. Un solo cross (da destra) in più di mezzora è pochino per scalfire la solidità dei cinque uomini della terza linea perugina. In campo c’è una sola squadra padrona della partita ed è quella ospite: il raddoppio nel finale di Di Carmine è il giusto premio al nuovo Perugia del 2018. Che per ora sa solo vincere.
AVELLINO
CREMONESE