La Gazzetta dello Sport

Vetta da difendere Il Napoli si affida al Mertens rinato

●Il Pipita si carica contro il Sassuolo pensando agli ottavi di Champions E Allegri: «Sempre imprescind­ibile»

- BURATTO, CONTICELLO, DALLA VITE, MALFITANO, G. MONTI

Ore 20.45, Benevento: Sarri, che piace al Chelsea, non vuole distrazion­i

La partita di Gonzalo Higuain a Bergamo, in Coppa Italia, è stata una gigantogra­fia. Un sunto in versione XL di tecnica, esercizio fisico, sacrificio, spietatezz­a, dialogo coi compagni, perfezione sfiorata. «Può anche fare meglio», dice Max Allegri con la faccia seria, e forse il fatto di incontrare il Sassuolo al quale Pipita ha segnato anche due doppiette, beh, è la soluzione della stimolante risposta del tecnico della Juventus.

IMPRESCIND­IBILE Pipita ha sviluppato il senso della squadra e della partecipaz­ione, alla Juventus. Non che al Napoli non giocasse per gli altri ma qui si è visto meno col viso davanti alla porta rispetto agli anni al San Paolo. «Se mi chiedono di correre o di fare il regista offensivo lo faccio – disse Pipita dopo il gol vittoria al Chievo –: ma è chiaro che correre tanto e spendere energie non aiuta a segnare quando ti trovi davanti alla porta». E infatti, quando Allegri lo ha rimesso di fronte al senso del gol, Pipita ha ricomincia­to a segnare: dopo un digiuno che durava da 706’. Forma fisica e qualità, qualunque modulo Allegri cambi lui

c’è. «Se oggi è ancor più imprescind­ibile di ieri? Higuain è sempre imprescind­ibile», dice Max, ed è un ribadire che la centralità dell’attacco è sua.

I 10 GIORNI Quello step in più fatto contro l’Atalanta ha ulteriorme­nte allargato le competenze dell’argentino che cerca la convocazio­ne a Russia 2018 dopo le rassicuraz­ioni di Sampaoli, ospite a Vinovo qualche giorno fa. Sessantano­ve palloni giocati a Bergamo danno il senso dell’evoluzione del numero 9. Successe qualcosa di simile già a Udine, quando la Juventus vinse 6-2, ma in quel tabellino non comparve mai il suo nome. «La sua partita – disse allora Buffon – andrebbe fatta vedere per 24 ore al giorno a Vinovo». Quella frase colpì molto Higuain. Che adesso – a quota 14 gol stagionali – ha nel mirino Sassuolo, Fiorentina e ovviamente Tottenham: i 10 giorni del Pipita, per riuscire a sfondare finalmente fra i Campioni, iniziano alle ore 15. Ai neroverdi, Pipita ha infilato 5 gol con Napoli e Juve: due doppiette (la prima del 16 gennaio 2016, al San Paolo; l’altra del 10 settembre 2016 con i bianconeri), più un gol di un anno fa, 29 gennaio 2017, SassuoloJu­ve 0-2. Quest’anno, all’andata, è invece rimasto a secco. Rivincita.

C’E’ POSTO PER TE Higuain a primavera diverrà padre, la bambina che le darà la sua compagna Lara potrebbe chiamarsi Alma, ma non è la «gossiperia» che conta: per lui contano certamente la famiglia ma anche il lavoro, il gol, la Juve. «Io vivo per il gol – ha detto –, ma se anche dovessi segnarne 10 o 15 in meno degli anni scorsi, beh, lo accetterei se quelle reti che farò peseranno per le vittorie». Concetto senza pieghe. Come quello di Allegri che rivendica l’importanza dei pungoli da panca. «Higuain è in una buona condizione – dice il tecnico –, poi c’è stato un momento in cui aveva bisogno di migliorarl­a e quindi un paio di panchine gli hanno fatto bene, come hanno fatto bene a Mandzukic e a Dybala, perché la panchina non piace a nessuno». Ora per lui c’è posto.

 ??  ?? L’argentino Gonzalo Higuain, 30 anni, alla sua seconda stagione con la maglia della Juventus dopo tre anni passati a Napoli GETTY
L’argentino Gonzalo Higuain, 30 anni, alla sua seconda stagione con la maglia della Juventus dopo tre anni passati a Napoli GETTY

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