Zero successi in due mesi «Senza reazione e fiducia Ora sono preoccupato»
●Il tecnico dell’Inter: «Siamo calati un po’ in ogni aspetto Brozovic contrariato al cambio? Beh, almeno ha reagito»
Luciano Spalletti è l’ultimo a lasciare il prato del Meazza. I suoi giocatori sono già nel tunnel che porta negli spogliatoi, lui rende onore al Crotone, sente i fischi dello stadio per l’Inter e incamera i cori che inneggiano a Walter Zenga. D’altra parte il momento è questo: quarto pareggio consecutivo in campionato, tutti per 1-1, e decima gara consecutiva (Coppa Italia compresa) senza vittorie. Il bottino da dieta parla di 7 pareggi e tre sconfitte. C’è di buono che la Roma, pur vincendo oggi a Verona contro l’Hellas, resterebbe un punto dietro ai nerazzurri nella corsa a un posto per la Champions. Consolazione inutile.
PREOCCUPAZIONE La vittoria manca dal 3 dicembre: il 5-0 contro il Chievo sembra aver innescato la rottura di certi meccanismi mentali, tecnici e tattici. «Un po’ di preoccupazione viene perché non si vede una grande reazione — ha ammesso Spalletti — abbiamo provato a toccare tasti diversi, però non possiamo fare 2 mila prove e buttare il cappello per aria. Bisogna essere logici e razionali sempre creando un sistema corretto che possa dare fiducia e obiettivi ai ragazzi». Il momento negativo non può essere nascosto: «Un po’ in difficoltà lo siamo, da tempo non riusciamo a essere positivi come eravamo prima. Siamo calati tutti un po’ in tutto, contro il Crotone non abbiamo subito grandissime situazioni, ma abbiamo preso gol su un rimpallo fortuito. Poi davanti non siamo così precisi e determinati per cogliere il piccolo risultato di un duello o di una giocata, siamo sotto livello un po’ in tutte le cose, anche in certi calciatori che ci possono dare strappi decisivi. In settimana lavorano, fanno le cose per bene, poi non riescono a trasportarle in partita».
SFIDUCIA Entrare in un tunnel così lungo può creare negatività. «Siamo sfiduciati nella reazione — conferma l’allenatore interista — si dimostra di avere un carattere un po’ debole, si ritorna ad aver timori dei precedenti trascorsi. Lo spirito va di conseguenza dall’umore che hai: l’entusiasmo che riesci a portarti dietro può diventare contagioso, così come l’umore negativo. Il cervello è creativo quando le cose vanno bene e te le annulla quando vanno male. Bisogna mantenere la calma, il momento è difficile ma non abbiamo perso nulla. Ecco perché serve mantenere la testa solida, proviamo a vedere delle aperture che si possono imboccare e che i giocatori le riconoscano. Non ci sono giocatori che se ne fregano, se il livello non è quello che deve essere è colpa mia. Io sono colui che si deve prendere le responsabilità perché mi hanno dato fiducia, devo affrontare le conseguenze dei risultati». Al momento della sostituzione, Brozovic si è seduto in panchina visibilmente contrariato. Spalletti riguarda le immagini con attenzione e commenta così: «Mi sembra abbia fatto cose abbastanza normali durante il cambio, poi potete dargli il taglio che volete — sorride l’allenatore nerazzurro — Se reagiscono è già qualcosa. Può essere un po’ arrabbiato per il momento generale e forse per la sostituzione, è un comportamento al quale non do attenzione».
CARATTERE DEBOLE SIAMO SOTTO IL NOSTRO LIVELLO UN PO’ IN TUTTO
LUCIANO SPALLETTI SUL MOMENTO DELL’INTER