Politano-Berardi, che strano rivedere la Signora
●Uno uscito ora da un intrigo di mercato, l’altro famoso per i suoi «no» ai bianconeri Così Iachini si affida ai suoi due mancini
Sì, la Juventus ha recentemente «chiesto» Matteo Politano. Senza particolare insistenza, a dirla tutta. Sì, la Juventus aveva «chiesto» Domenico Berardi e in quel caso era molto, molto avanti nella sceneggiatura: sembrava una commedia romantica, poi il finale a sorpresa. Sì, la Juventus ha lunghe e fruttuose relazioni con il Sassuolo, ma non ha lo stesso feeling con i suoi esterni mancini. Negli annali del calciomercato si ricorderà a lungo questo ultimo balletto con il Napoli per Politano, a quanto pare voglioso di azzurro (nonostante la Signora alla finestra), e rimasto per un soffio in Emilia. Mentre è già storia il doppio gran rifiuto di Berardi di qualche anno fa: sia stato il tifo interista o la poca voglia di competere in una big, Domenico non ha preso il treno bianconero che difficilmente ritornerà. E adesso, con umori diversi, i due torneranno a duettare dall’inizio a Torino: l’Allianz non è la loro casa, ma lì ci si può perdere pensando alla spietatezza del mercato. «Ora si è chiuso e dobbiamo concentrarci sul lavoro», ha troncato ieri il loro tecnico Beppe Iachini. Come a dire, ci siamo già distratti abbastanza.
MERCATO SPIETATO Di Politano si è parlato e si parlerà ancora: De Laurentiis ha alluso a presunti problemi di linea e di fax dell’a.d. del Sassuolo Carnevali per la mancata chiusura del contratto in extremis. Iachini ha ammesso che «il tourbillon di mercato non gli ha fatto bene». Certo, per tornare a essere conteso dalle big, dovrà imporsi in queste partite: per quello che vale, all’andata, di fronte a una tripletta da extraterrestre di Dybala, anche Politano aveva esultato una volta. In quell’1-3 al Mapei Stadium non c’era Berardi e non è certo una rarità: il 24enne calabrese è, nello stesso tempo, un amore mancato e un rivale sfuggente. Squalifiche e infortuni l’hanno spesso tolto dal campo di battaglia e oggi si ripresenta davanti a Buffon con una zavorra numerica: tra le squadre affrontate almeno 4 volte in A, la Juve è l’unica contro cui non ha prodotto né gol né assist. Di lui, di un talento unico infilatosi in uno strano buco nero, ha discusso ieri anche Allegri. Con una certa nettezza: «Berardi ha tempo per rifarsi, ma è la dimostrazione che adesso è facile arrivare. Bisogna sempre vedere se nella testa c’è la forza per rimanere a certi livelli. Chi ce la fa, rimane; chi non ce la fa, si perde». A sentire Max, è «una selezione naturale», «una legge di natura». Insomma, qualcosa di spietato, almeno quanto il mercato se di mezzo ci sono gli esterni del Sassuolo.