«Con l’appello il caso Froome non si archivia prima del Giro»
● È lo scenario del presidente Uci Lappartient. «E se fermiamo Chris perdiamo al Tas»
«NorthCliff Cycles è un negozio di bici alla periferia Nord di Johannesburg di proprietà di Alex Pavlov. Aperto 7 giorni su 7. Telefono…». Le righe di descrizione su twitter sono proprio essenziali. Così come lo è stato il cinguettio di ieri lanciato dal quasi sconosciuto account (meno di 300 follower) di questo ‘shop’ sudafricano gestito da un ex corridore: «Oggi !!!! Incontra il vincitore del Tour de France! Dall’una alle due in negozio», e per accompagnamento la foto di Chris Froome con la nuova maglia bianca di Sky per il 2018.
PUBBLICO Per il 32enne britannico prosegue la permanenza in Sud Africa, a quasi due mesi da quel fatidico 13 dicembre, quando è deflagrato il caso salbutamolo che lo coinvolge: all’ultima Vuelta (che vinse, e ora rischia di perdere in favore di Nibali, 2°), il valore nelle sue urine del principio attivo del Ventolin – un antiasmatico – era il doppio (2000 ng/ml) rispetto al consentito. Il rischio di una sanzione anche lunga (2 anni) è sul tavolo, come la netta professione di innocenza, ribadita ufficialmente, di Froome e Sky.
TEMPI Il re di 4 Tour de France non è formalmente sospeso. Il salbutamolo è una sostanza “specifica” e non prevede uno stop cautelativo ai sensi dell’articolo 7.9.1 del regolamento antidoping: l’Uci lo specificò subito. Altra cosa sarebbe stata una autosospensione da parte dell’atleta, o l’applicazione delle regole interne del Movimento per un ciclismo credibile, che la sospensione la prevedono: ma Sky non ne fa parte. Froome potrebbe esordire mercoledì 14 febbraio alla Ruta del Sol, salvo cambi di programmi. Ma, intanto, proprio attorno alla sospensione cautelativa negli ultimi giorni è nata una sorta di giallo, perché fonti britanniche hanno rilanciato l’ipotesi secondo cui il regolamento, all’articolo 7.9.3, darebbe la possibilità all’Uci di fermare Chris (la chiave sarebbe nell’utilizzo dell’ausiliare ‘may’, che in inglese indica possibilità). E che dunque l’Uci ci starebbe pensando. Ma sull’argomento si è espresso ieri il presidente francese David Lappartient da Valkenburg, dove si trova per i Mondiali di cross. E le sue parole hanno chiuso la porta a un cambio di strategia in questo senso: «Per una sostanza come il salbutamolo, anche in passato sospensioni non ci sono mai state. Se decidessimo così, Froome farebbe ricorso al Tribunale arbitrale dello Sport. E perderemmo». «Qualora si arrivasse all’appello — ha poi aggiunto — di sicuro il caso non si chiuderebbe prima del Giro».