La Gazzetta dello Sport

«Ancora tu! Questo dualismo mi piace molto»

●●oggia: «All’arrivo ero in maniche corte perché sotto la tuta mi piace avere le braccia nude. Per l’aerodinami­cità»

- Ma.po.

Un abbraccio dopo il sorpasso della Vonn, la scenetta con in mano una moneta da due centesimi, Sofia Goggia è felice per il secondo posto — il diciannove­simo podio in carriera — che ribalta umore e risultati dopo le tre uscite consecutiv­e tra Cortina (discesa e superG) e Lenzerheid­e (gigante).

Che cosa vi siete dette con la Vonn?

«“You again” che è poi quello che mi aveva detto l’anno scorso quando l’ho battuta due volte in Sud Corea e che ci ripetiamo quando succede che una sia prima e l’altra seconda. Questo dualismo mi piace molto, anche in partenza scherziamo, è una rivalità sana che finisce al traguardo. Poi condividia­mo la gioia. E’ un dare e riprendere, in Corea avevo vinto io per 4 e 7 centesimi, qui mi ha battuto lei di 2. Abbiamo un buon rapporto, in autunno mi aveva invitato a bere un caffè a casa sua, voleva anche che passassi per cena, ma già mi sentivo fuori dal cestino per quel caffè...».

Pesano questi due centesimi?

«Sono molto contenta di questo podio, i due centesimi potrei presto ridarli io a lei sulla pista più lunga. Sono comunque soddisfatt­a della sciata e della costruzion­e che continuo a fare».

Su cosa sta lavorando?

«Venerdì, quando hanno annullato la seconda prova, ho chiesto a Johnny Feltrin (il responsabi­le delle velociste) di lavorare mezz’ora sulla partenza. Devo migliorare anche lì, perché non sono bravissima nella coordinazi­one».

Come va il ginocchio sinistro?

«Bene, dopo Soelden ho sempre avuto problemi alla gamba, mi si gonfiava il polpaccio, mi compromett­eva il ginocchio e i linfonodi. Era una tortura. Dopo la caduta di Cortina ho fatto un’infiltrazi­one la scorsa settimana e ora il ginocchio ha ripreso a lavorare bene. E’ una liberazion­e riuscire a fare le scale senza problemi».

Era all’angolo della leader con la maglietta a maniche corte.

«E’ stato solo un momento, mi stavo cambiando. Sotto la tuta da discesa porto solo una maglietta a maniche corte e il sottotuta smanicato, perché mi piace non avere nulla sulle braccia. Per l’aerodinami­cità».

Che cosa le è piaciuto di più di questa giornata?

«Essere così centrale sugli sci. So che mi basta stare bene sui piedi per essere veloce, non c’è bisogno di spingere e quindi di rischiare. Sono soddisfatt­a della mia sciata, mi sono proprio divertita».

Preferisce la versione lunga della Kandahar

«Sì, nella versione più lunga della discesa dovrebbe andare ancora meglio, c’è una rampa che nella gra corta non c’era».

SODDISFATT­A DELLA SCIATA: SONO TORNATA CENTRALE

SOFIA GOGGIA E LA TECNICA

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