La Gazzetta dello Sport

L’Olimpico è esaurito Invasione inglese: 20.000 tifosi a Roma

●Entusiasmo e passione per la squadra di Jones che ha vinto 23 delle ultime 24 partite

- Valeria Benedetti ROMA

Ventimila inglesi in un Olimpico esaurito. Praticamen­te uno su tre degli spettatori che si accomodera­nno allo stadio per a Italia-Inghilterr­a sarà un tifoso ospite. Un’invasione in piena regola per accompagna­re la Nazionale che punta al tris di Sei Nazioni (Irlanda permettend­o) e che, negli ultimi due anni (dopo la delusione del Mondiale organizzat­o in casa e salutato al primo turno), con l’arrivo di Eddie Jones alla guida, è diventata l’All Blacks dell’emisfero boreale. Una banda di cannibali mai sazi (22 vittorie su 23, con Jones) decisi, secondo le parole del loro guru, a «distrugger­e l’Italia». ENTUSIASMO L’arrivo del tecnico australian­o ha dato una svolta all’Inghilterr­a e ha creato un movimento crescente di entusiasmo testimonia­to dai ventimila che occuperann­o oggi lo stadio e che già ieri, in parte, invadevano le strade romane godendosi un uggioso week end fra villa Borghese, centro storico e zona dello stadio Olimpico (la nazionale inglese è alloggiata in un hotel a via Veneto). Una pacifica invasione che sta anche approfitta­ndo dell’iniziatia «Rugby e Cultura» che permette di entrare in tutti i maggiori musei (dal Macro ai Musei Capitolini alle Terme di Traiano) ai possessori di un biglietto della partita. Un’iniziativa che è piaciuta anche a Marco Fuser, l’azzurro fermo per concussion che ne ha approfitta­to per fare il turista.

FORTISSIMI Un entusiasmo ben motivato dai due Sei Nazioni vinti nel 2016 e nel 2017 con un bottino di nove successi su dieci (l’unico k.o. con l’Irlanda a Torneo conquistat­o) e dall’aver battuto tutte le squadre più forti anche nei test match negli ultimi due anni. L’unica prova che non ha superato in questa marcia forzata è proprio la Nuova Zelanda, ma solo perché non si sono mai affrontate. Una dimostrazi­one di superiorit­à rispetto alle avversarie che non risente neanche della lunga lista di infortuni: Jones deve fare a meno di Billy Vunipola, Nathan Hughes e Tom Curry, oltre a James Haskell che salterà le prime due per squalifica. E per gli inglesi sarà un lungo Sei Nazioni considerat­o che Jones ha deciso di portare i suoi giocatori al freddo della Georgia durante una delle due settimane di pausa per allenare meglio la mischia («I georgiani sono fra i migliori in questo settore al momento»). D’altronde i metodi del c.t. finora hanno portato parecchi frutti.

QUANTI VIP Intanto non cala l’interesse verso il rugby: 62.000 biglietti venduti (la capienza massima è 63.000 9.000 in meno del totale per la decisione di non vendere le prime 5 file di ogni settore in basso per scarsa visibilità e dalla presenza delle barriere non rimovibili visto che il giorno dopo c’è Lazio-Genoa di calcio e non si farebbe in tempo a risistemar­le). Tanti vip a caccia del biglietto. Fra oggi e il 17 con la Scozia attesi anche gli attori Marco D’Amore e Primo Reggiani e l’ex campione di moto Loris Capirossi.

CHE SQUADRA

Il c.t. australian­o punta al tris nel Sei Nazioni dopo i trofei nel 2016 e 2017

Finora non li hanno fermati neanche gli infortuni: diversi gli assenti anche oggi

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Eddie Jones, 58 anni, australian­o, coach dell’Inghilterr­a dal 2016

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