La Gazzetta dello Sport

Si presenta Sanchez-gol Lo United sfonda il bunker

Mourinho scherza sull’Huddersfie­ld a guida tedesca: «Il Muro di Berlino»

- bold

CORRISPOND­ENTE DA LONDRA

«Siamo stati costretti ad abbattere il muro di Berlino per vincere». Con il solito guizzo di un’intelligen­za sopraffina, José Mourinho trova il modo di spiegare le difficoltà del Manchester United nel superare l’Huddersfie­ld e mette contempora­neamente in evidenza la barriera eretta dal collega tedesco David Wagner, definito «bravo» dal manager portoghese. Il 2-0 dei Red Devils si porta dietro molte storie: dalla prima rete del cileno Alexis Sanchez – accolto dal popolo dell’Old Trafford con uno striscione in cui sono rappresent­ati anche i due celebri cani labrador, Atom e Humber, tanto cari all’ex attaccante dell’Arsenal –, al ricordo suggestivo della sciagura di Monaco a 60 anni di distanza dall’incidente aereo di Monaco in cui il 6 febbraio 1958 persero la vita 23 persone, fino a fatti decisament­e più lievi come il confinamen­to in panchina, nella formazione iniziale, di Pogba e Martial, disastrosi contro il Tottenham. Peggio è andata a Jones: il difensore è finito in tribuna.

L’ESCLUSIONE DI POGBA Mourinho, non lo scopriamo oggi, non ha problemi nel prendere decisioni forti. Forse anche per questo gode del rispetto universale dei calciatori. Non è facile escludere un giocatore con il nome e il prezzo del cartellino che si porta dietro Paul Pogba. Mou gli ha dato due lezioni in pochi giorni. Contro il Tottenham, dopo averlo ripreso energicame­nte in campo per non aver eseguito gli ordini, lo ha richiamato in panchina. Ieri, lo ha lasciato fuori dalla squadra di partenza, insieme ad un altro francese meno famoso, ma sempre con il prezzo alle stelle: Martial.

PROBLEMI Un richiamo all’ordine generale, che nel primo tempo non è però riuscito a dare allo United lo sprint necessario contro un Huddersfie­ld schierato con il 4-5-1, ovvero dieci giocatori a difendere il fortino, con lo sconsolato Depoitre alla ricerca di improbabil­i assalti. Il famoso muro di Berlino, per capirsi, scelta obbligata per il buon Wagner e per una squadra che, dopo un buon avvio di campionato, è scivolata lentamente in basso. L’Huddersfie­ld, dopo il quinto k.o. di fila, si ritrova 19a.

IL FILM Lo United ha faticato non poco a rompere gli schemi degli ospiti e i primi venti minuti da pesce fuor d’acqua vissuti da Sanchez hanno certificat­o le difficoltà generali. La differenza tecnica ha però cominciato a battere un colpo verso la mezz’ora e lo United, quasi per forza di inerzia, ha piantato le tende nella metà campo dei Terriers. La svolta è maturata ad inizio ripresa, grazie al cross di Mata corretto di sinistro in rete da Lukaku: una liberazion­e per il solito popolo numeroso dell’Old Trafford. Il bis è maturato con un calcio di rigore, concesso da Attwell per un fallo di Hefele su Sanchez. Il cileno, maglia numero 7 come illustri ex leggende dello United chiamate George Best, Eric Cantona, Cristiano Ronaldo e David Beckham, si è fatto parare il tiro da Lossl, ma ha ribattuto in rete il pallone respinto dal portiere. A quel punto, tutto ha preso la piega dei film di buoni sentimenti: il ritorno al successo dei Red Devils, l’ingresso di Pogba e il gol dell’attaccante cileno prelevato dall’Arsenal, festeggiat­o dai compagni dopo il nono centro stagionale. Lo United riduce il distacco dal City, ma 13 punti di differenza restano un’enormità. Meglio pensare a vincere il campionato degli ultimi, altra frase famosa di Mourinho.

 ??  ?? Benvenuto: Alexis Sanchez, a sinistra, con Paul Pogba EPA
Benvenuto: Alexis Sanchez, a sinistra, con Paul Pogba EPA

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy