IN MERCEDES A VITA? HAMILTON TRATTA
1Lewis celebra i 20 anni di un legame che può proseguire fino al 2020 con un mega ingaggio
Sono passati già vent’anni. Una vita nello sport e una bella fetta di strada per un uomo. Lewis Hamilton e la Mercedes nel 2018 taglieranno insieme un traguardo storico. L’inglese era solo un ragazzino tredicenne promessa dei kart, quando entrò nell’orbita della Stella, che allora forniva i motori alla McLaren. Correva grazie ai guadagni del padre, che si sobbarcava tre lavori per accontentarlo, ma il suo destino cambiò di colpo. Oggi, due decenni dopo, è la rockstar dei gran premi. Un’icona. Ha vinto quattro Mondiali di F.1, superando il record di pole position del suo idolo Ayrton Senna, e tutti i capitoli del romanzo hanno avuto un filo d’argento ad unirli. Dal primo contratto, fino a quello attuale, la carriera del pilota britannico è stata infatti sempre legata alla Mercedes.
Ron Dennis se lo vide spuntare davanti a una premiazione degli
sentendosi dire: «Un giorno guiderò le sue macchine». Hamilton aveva 10 anni e veniva da Stevenage, un sobborgo di Londra. Tre stagioni dopo, nel 1998, firmò davvero con la McLaren-Mercedes. Cominciando il percorso che
I Mondiali vinti: nel 2008 con la McLaren, dopo essere arrivato secondo all’esordio, nel 2007; e poi nel 2014, 2015 e 2017 con la Mercedes
l’avrebbe portato a vincere il titolo europeo nei kart, con un team gestito da Keke Rosberg in cui correva anche il figlio Nico, e a dominare sia in F.3 sia in GP2. Quindi il debutto sorprendente in F.1 nel 2007, unico pilota nero della storia, e il primo Mondiale con la McLaren nel 2008 (a proposito sono già 10 anni!). Passato alla Mercedes, che intanto si era messa in proprio, ha poi conquistato altri tre titoli (2014-15-17), vincendo la «scommessa» che gli aveva proposto Ross Brown il giorno in cui andò a incontrarlo a casa della madre. Ecco perché non ci sono dubbi che Lewis rinnoverà l’accordo con le Frecce d’argento, in scadenza alla fine di quest’anno. È solo questione di «quando» e di «come». Ma succederà quasi certamente prima dell’estate.
Lui e il team principal Toto Wolff ne hanno già discusso. E c’è da entrambe le parti la ferma volontà di proseguire insieme, come ha rivelato anche Niki Lauda, l’altra anima del team. Dall’anno scorso, Hamilton è diventato infatti il punto di riferimento unico della squadra. Sia perché ha tenuto in piedi la baracca dopo il ritiro improvviso dell’iridato Nico Rosberg, sia perché si è confermato un leader carismatico nella stagione più difficile, vincendo il braccio di ferro con il ferrarista Sebastian Vettel grazie a un mix micidiale di velocità, freddezza e intelligenza. «Questo Mondiale l’ha vinto Lewis. Non la nostra macchina né la squadra – ha ammesso Lauda –. La Ferrari aveva il pacchetto telaiomotore migliore. Ma Hamilton ha guidato da dio e non ha commesso errori».
Sul piatto balla una cifra enorme. Hamilton, che adesso guadagna circa 34 milioni di euro all’anno di ingaggio, premi esclusi, più o meno quanto Alonso e Vettel, avrebbe chiesto alla Mercedes circa 50 milioni di dollari all’anno (40 milioni di euro), più i bonus per i risultati. Inoltre vorrebbe per sé anche i diritti di immagine. Un ammontare cospicuo, considerando che Lewis spazia dalla pubblicità alla moda, ai videogiochi e alla musica, apparendo accanto a personaggi famosi in ogni genere di occasione mondana. Con Wolff l’anno scorso si è creato un patto d’acciaio. Cosa che ha contribuito alla serenità del campione britannico. E questa profonda intesa è anche la chiave del rinnovo, che sarà per due stagioni, fino al 2020, scadenza del Patto della Concordia. Dopo tutto, la Mercedes dove altro troverebbe un testimonial così?
All’orizzonte c’è il quinto titolo mondiale. Con il quale Hamilton eguaglierebbe Juan Manuel Fangio, restando dietro al solo Michael Schumacher nelle classifiche di ogni tempo. L’ennesimo obiettivo. Ma Lewis, che nel 2020 avrà 35 anni, ha un solo limite. La sua voglia di continuare a correre e a vincere, anziché mettersi in gioco nei tanti altri campi della vita che l’attraggono. «Non so quanto a lungo rimarrò in Formula 1, perché voglio anche avere una famiglia e fare esperienze diverse, non è l’unica sfida per me». Perciò, il prossimo contratto potrebbe essere l’ultimo per il fuoriclasse britannico, che così chiuderebbe la carriera alla Mercedes. Un rimpianto per tutti i ferraristi.