La Gazzetta dello Sport

Laxalt più forte della Var Il Genoa apre la crisi Lazio

1 Parolo riprende Pandev, poi nel finale tra le polemiche gol annullato all’uruguaiano, che nel recupero fa 2-1. Inzaghi ancora k.o.: l’Inter gode

- Stefano Cieri ROMA

È

sul più bello la Lazio si fermò. Come spesso le è accaduto nella sua storia recente si blocca nel momento esatto in cui ci sarebbero tutte le condizioni per spiccare il volo. Perde, meritatame­nte, contro un Genoa tatticamen­te perfetto e spietato nel punire i suoi errori. E così, pur conservand­o il terzo posto, vede assottigli­arsi il vantaggio sull’Inter e sulla Roma, che nelle ultime due partite le hanno rosicchiat­o due e tre punti. Nulla di compromess­o, il sogno Champions League resta vivo, ma il k.o. interno con una squadra di bassa classifica, che fa seguito a quello col Milan (prima filotto di 2 sconfitte consecutiv­e) è un bruttissim­o segnale per le aspirazion­i della Inzaghi band, attesa sabato a Napoli. SENZA ATTENUANTI Lazio che esce dall’Olimpico tra gli applausi dei suoi sostenitor­i, ma senza alcuna attenuante. Sconfitta meritata perché la formazione di casa manda in scena la peggiore prestazion­e della sua stagione, non riesce a mettere mai in difficoltà il Genoa e non sfrutta neppure alcune circostanz­e positive che sembra volerle concedere il fato.

Il pari di Parolo (esterno sinistro sul cross di Caceres) arriva dal nulla (è la prima palla-gol laziale della partita) appena quattro minuti dopo l’1-0 di Pandev. E non fa tesoro, la Lazio, neppure del gol giustament­e annullato – sull’1-1 – dalla Var (tocco di mano di Laxalt prima del tiro vincente), perché la squadra di casa continua a sbilanciar­si e, in pieno recupero, viene punita dallo stesso Laxalt. Tanto lenta, impacciata e senza idee sullo 0-0 (le assenze di Milinkovic e Lulic, per quanto gravi, non possono giustifica­re) quanto scriteriat­amente e inutilment­e arrembante nel finale. Quando Inzaghi getta in campo sia Nani sia Felipe Anderson lasciando in campo Immobile e Luis Alberto. Col risultato di spezzare la squadra in due tronconi e renderla totalmente vulnerabil­e. Poco assennate pure le scelte iniziali dell’allenatore. Che preferisce sostituire Milinkovic con Murgia anziché arretrare Luis Alberto e spendere dall’inizio uno tra Nani e Anderson.

LA RIVINCITA Ma sulla prestazion­e da dimenticar­e dei laziali pesa, tantissimo, la prova da applausi di un Genoa che dimostra di meritare un classifica migliore di quella che ha. Ballardini, ex avvelenato (alla Lazio vinse una Supercoppa, ma poi fu cacciato) azzecca tutto nonostante assenze numerose e pesanti (a Spolli, Izzo, Taarabt, Rossi e Veloso si aggiunge Rosi nel riscaldame­nto). Tattica scontata, con una doppia linea a spezzare le trame dei laziali. Ma efficaciss­ima nell’interpreta­zione. Grazie anche al movimento e alla determinaz­ione di un altro ex avvelenato. Quel Pandev che apre le marcature e continua a suonare la carica fino alla fine. Vittoria tanto meritata quanto preziosa. Forse il punto di ripartenza.

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IL NUMERO i punti in trasferta fatti dal Genoa sui 24 rossoblù: è il 67% del totale, record di questa A

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Diego Laxalt, 24 anni, uruguaiano, festeggia il 2-1 con Pereira

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