La Gazzetta dello Sport

FOLES, PEDERSON, FANTASIA: COSÌ IL SUPER BOWL VA AGLI EAGLES

Nel gran finale di football a sorpresa Philadelph­ia batte i New England Patriots

- IN CONTROPIED­E di DAN PETERSON

Ibookmaker negli Usa stanno ordinando quantità industrial­i di aspirina, sedativi, antidolori­fici, tranquilla­nti e dopo le batoste prese con la vittoria a sorpresa dei Philadelph­ia Eagles contro gli strafavori­ti New England Patriots. Boston era data favorita per 4,5 punti (mezzo punto per evitare il pari): tutto per aria, i Patriots hanno perso per -8.Che cos’è successo?

1) Fattore Bill Belichick, coach Patriots, il migliore in circolazio­ne (all’8° Super Bowl, record con 5 vinti). Come i grandi leader, si prende tutte le frecce nel proprio petto. La sua colpa è che i suoi abbiano giocato contratti, insicuri, non freddi nei momenti cruciale.

2) Fattore Tom Brady, quarterbac­k Patriots. Dopo una partita eccezional­e, da record (500+ yards con i suoi passaggi, tre per mete, con zero intercetta­ti), il più grande QB attuale (e forse di sempre) è criticato perché non ha vinto. Ho dei dubbi. Se i Patriots sono arrivati al Super Bowl e se potevano vincerlo, molto merito va a Brady. Unico neo: non è stato come al solito il Mago delle Situazioni Impossibil­i.

3) Fattore difesa-Patriots. Nei 7 Super Bowl precedenti dal Duemila, New England non ha mai concesso tanti punti ai rivali, 41. Belichick è un genio della difesa, stavolta il suo punto debole. Con i 33 punti segnati, i Patriots avrebbero vinto i loro 7 Super Bowl con Belichick in panchina e Brady in campo.

4) Fattore Giochi Calci. Ci sono tre situazioni per calciare la palla: a) calcio di inizio o dopo una meta; b) calcio piazzato da 3 punti; (c) calcio «punt», il rinvio. Belichick è anche visto come l’Einstein del «kicking game». Al Super Bowl invece New England ha fallito un calcio di conversion­e (1 punto) dopo una meta e ha fatto pasticci con un calcio piazzato (3 punti).

5) Fattore Nick Foles, quarterbac­k Eagles. Il QB titolare, Wentz, candidato MVP quest’anno, è k.o. da dicembre. Per gli Eagles sembrava finita lì. Il sostituto Foles, senza grande curriculum, ha vinto gare su gare, pure il Super Bowl: quasi 400 yards, 3 mete, zero intercetti, più una ricezione per una meta. 6) Fattore Fantasia. I Patriots hanno provato un inganno, è stata una catastrofe. Gli Eagles, davanti 15-12 a fine 2° quarto, sulla linea di uno yard dei Patriots, ma 4° down, anziché fare ciò che ti aspetti, con il tight end l’hanno passata al quarterbac­k. Risultato: touchdown!

7) Fattore Linea. Nel football si vince in «trincea», con i giganti della linea. Gli Eagles non hanno «dominato» la «linea», ma hanno tenuto botta contro rivali super-quotati, forse avendo ragione con il 51 a 49%.

8) Fattore Doug Pederson, coach Eagles. Il 50enne ex-quarterbac­k ha idee chiare dall’inizio. L’anno scorso, il suo primo a Philadelph­ia, ha estromesso il quarterbac­k titolare Bradford per il giovane Wentz. Decisione coraggiosa, premiata con la grande annata. Poi il lancio di Foles, magico. La sconfitta dei Patriots non era un «Titanic 2018», ma gli Eagles sono stati un enorme iceberg, capaci di imporsi nei momenti chiave della partita più bella della loro vita.

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