Varese, che tris Batte pure Cantù con super Cain: 18 rimbalzi
Non ci fosse la surreale sit-com torinese, sarebbe Varese la squadra sulla bocca di tutti. L’Openjobmetis compie il delitto perfetto, affossando in due settimane, Venezia, Milano e Cantù. Gli ultimi due lunedì, poi, sono da sballo: milanesi e canturini cotti sul piatto come ai tempi d’oro. L’ennesima impresa arriva in volata, è vero, ma in coda a un match che Varese comanda praticamente sempre.
PROTAGONISTI Cinque uomini in doppia cifra, 43 punti dalla panchina, 30 minuti di attacco ferale (mai sotto il 55%) e tanti protagonisti diversi. Okoye e Pelle in avvio, Tambone e Vene a metà del cammino, Wells e uno straordinario Cain (18 rimbalzi, 4 assist, 32 di valutazione: voto 9) a infiocchettare il derby numero 141. Il lungo cattura il rimbalzo offensivo che conta, su tripla sbilenca di Tambone, e imbusta l’87-85 a 16 secondi dalla sirena, il playmaker (15 di plus-minus) chiude il discorso con 2 liberi 8 secondi dopo. «Partita eccellente dal punto di vista offensivo – dice Attilio Caja –, imitando le caratteristiche di Cantù che non sono le nostre. Giocare a 90 punti mi stava preoccupando all’intervallo e invece la fluidità davanti è stata strepitosa e i 21 assist lo testimoniano».
ATTACCO In effetti il miglior attacco del campionato sembra quello varesino. L’Openjobmetis va al riposo con 56 punti nella sacca e un primo quarto perfetto. La banda Caja chiude la prima sirena col 65% al tiro, alcuni di puro talento, altri di certosina costruzione. Brilla la coppia Okoye-Pelle (20 punti in due dopo 10’), in un bilanciamento dentro-fuori che manda in crisi l’Ottobre Rosso la cui retroguardia, va detto, è la peggiore della Serie A. Caja vola sul +13 (33-20) sulla falsariga del derby con Milano: collassare l’area per sfidare i rivali al tiro da fuori. Mossa rischiosa se davanti hai l’attacco più prolifico. Cantù è puro istinto offensivo e Soldini va all’incasso quando asseconda l’indole della sua creatura togliendo Burns e Crosariol, poco utili in un’area blindata, e si affida ai quattro esterni. Così l’Ottobre Rosso sprigiona tutti i suoi cavalli imbucando 10 triple in meno di 15’ (saranno 16 alla fine, ma su 42 tentativi) e piazzando un break di 23-8, trascinata da uno strepitoso Parrillo e dalla verve del ritrovato Burns.
CORRI E TIRA Quando Cantù riesce a imporre il corri e tira diventa animalesca: Varese va sotto di 5 (47-43), perde ritmo in attacco ma non il senso del match. Certo, per i puristi della difesa meglio un bel film in poltrona, ma lo scambio di colpi, a guardia abbassata, si fa spettacolare. Cantù perde Culpepper che prima cade incidentalmente su Okoye e si fa male a una caviglia, poi alza bandiera bianca per un problema alla mano. L’Ottobre Rosso subisce 78 punti in 30 minuti e solo 11 nell’ultimo periodo quando difende come mai prima, togliendo a Varese la via del canestro, pregustando così l’infido sgambetto. Che non arriva. «Ho detto per tutta la settimana – spiega Sodini – che avremmo incontrato una squadra fisica e che avremmo dovuto piazzare noi il primo schiaffo. Così non è stato. Il primo quarto, la scarsa energia con cui abbiamo approcciato la partita, mi fa arrabbiare. Non siamo una squadra che ha la difesa nel Dna così fatico a trovare quintetti equilibrati, ma nel primo tempo avremmo dovuto proporre un atteggiamento diverso».
Diciottesima giornata. Classifica: Brescia, Avellino, Venezia, Milano 26; Bologna 22; Torino 20; Cantù, Cremona, Sassari 18; Trento, Reggio Emilia 16; Varese 14; Brindisi, Pistoia 12; Capo d’Orlando 10; Pesaro 8.
Prossimo turno (11/2): Trento-Cantù (10/2); Sassari-Bologna; Cremona-Venezia; Brindisi-Milano; Capo d’Orlando-Reggio Emilia; Avellino-Pistoia; Pesaro-Torino; Varese-Brescia.