Obi e Rincon recuperano. E Belotti si «sente» titolare
●Segnali confortanti dai due infortunati e anche da Barreca. Il Gallo è candidato a riprendersi la fascia
Si respira un’atmosfera di ottimismo, al Filadelfia (dove oggi il Toro lavorerà con una doppia seduta a porte chiuse), per le condizioni di Obi e Rincon. I due centrocampisti, che sabato a Marassi sono stati costretti ad abbandonare il campo in anticipo causa infortunio, ieri hanno ripreso a lavorare, pur con tutte le cautele del caso. Obi, reduce da una forte botta al fianco, ieri ha svolto lavoro differenziato fra campo e palestra, ma il suo recupero in vista dell’Udinese non dovrebbe essere in dubbio. E non lo è neppure quello di Rincon: l’affaticamento alla coscia sinistra non è nulla di grave e ieri El General ha lavorato a parte correndo a lungo da solo attorno al campo. Le condizioni dei due centrocampisti ieri erano sotto osservazione soprattutto dopo l’ufficializzazione della squalifica di Acquah; intanto però Valdifiori avanza la propria candidatura per un posto da titolare nella mediana granata.
BARRECA SCALPITA In campo, ieri, si è visto anche il De Silvestri fresco di intervento chirurgico al setto nasale: il terzino ha svolto la parte del riscaldamento con i compagni provando la maschera protettiva in fibra di carbonio che contro l’Udinese gli proteggerà il volto. E mentre Lyanco ha svolto una seduta personalizzata, era assente N’Koulou per un giorno di riposo programmato. Se il difensore camerunense in campionato non ha perso un colpo, in casa granata c’è anche chi cerca di recuperare il tempo perso. Oltre a Belotti, che è parso in forma, ha chiuso per ultimo l’allenamento ed è pronto a riprendere contro i friulani ruolo da titolare e fascia da capitano, c’è anche Barreca che sta cercando di farsi notare e apprezzare da Mazzarri. «Ho avuto la pubalgia ma adesso sono praticamente guarito. Ho ancora un piccolo fastidio che però non mi impedisce di allenarmi al massimo — ha spiegato il terzino a Torino Channel — Adesso che ho recuperato ho tanta voglia di giocare; ecco perché sto lavorando duramente con la speranza che l’allenatore si accorga di me».