La Gazzetta dello Sport

Addio a Pace, dribbling e scherzi al Bologna Da tecnico il miracolo Catanzaro con Mauro

●Aveva 74 anni: in rossoblù vinse la Coppa Italia, famose le sue burle. In Calabria 7° in A e litigio con Ranieri

- Francesco Ceniti

Chissà che faccia farà Oronzo Pugliese quando si ritroverà tra i piedi Bruno Pace e con lui uno dei suoi immancabil­i scherzi. Perché da ieri sera è volato in cielo anche quel «ragazzo» di 74 anni diventato prima calciatore quasi per caso con la tappa di Bologna (6 stagioni impreziosi­te nel 1970 dalla doppietta Coppa Italia e Coppa Italo-inglese) fiore all’occhiello e poi allenatore, vetta più alta col Catanzaro dei miracoli nel 1982.

GLI INIZI Pace, nato a Pescara nel giugno 1943, ha i capelli lunghi e col pallone ci sa fare. Il giorno del provino con la De Martino del Pescara, la Primavera dell’epoca, si presenta al campo in Vespa e fumando il sigaro. L’allenatore rimase a bocca aperta, ma lo stupore aumentò quado lo vide dribblare senza fatica i suoi. Ingaggiato. A 19 anni passa al Bologna e vive da spettatore la stagione 1963-1964, quella dello scudetto. Fa «a farsi le ossa» con Prato e Padova. Nel 1966 rientra al Bologna: 112 gare in A e 5 gol. Si fa notare anche per gli scherzi continui. L’allenatore Pugliese nel 1969 diventa la vittima preferita, ma il top lo raggiunge con Ezio Pascutti, bomber emiliano. Ricordava Pace: «Erano gli anni della guerra in Vietnam: sul ponte di Galliera leggo la scritta “Pace in Vietnam”. Mi venne un guizzo, uscii di notte e aggiunsi “Ma anche Pascutti”. Ezio voleva ammazzarmi». Anche l’addio al Bologna fu quasi uno scherzo: rifiutò il Cesena e firmò col Palermo. Poi ultima A al Verona.

ALLENATORE La seconda vita di Pace scorre in panchina. Proprio lui che faceva ammattire i tecnici scappando dai ritiri (a Bologna, Fabbri lo marcava stretto per non fargli fare le ore piccole) adesso detta le regole. Debutta col botto a Modena in C2 nel 1979-80: vittoria del campionato. Il Catanzaro decide di dargli un’opportunit­à in A. E scrive la storia del club ottenendo il 7° posto (miglior piazzament­o di sempre) e sfiorando la finale di Coppa Italia, arrendendo­si nonostante il 3-2 ai supplement­ari all’Inter col palo di Sabato a negare la qualificaz­ione. Proprio all’andata (2-1 a San Siro) Pace litigò con Claudio Ranieri, bandiera e capitano dei gialloross­i. Pace lo aveva relegato ai margini. A Milano gli chiese di entrare poco prima del 90°, Ranieri si rifiutò, finendo fuori squadra. Ma Pace si «consolò» col salto di qualità di Massimo Mauro e l’esplosione di Edy Bivi, vicecapoca­nnoniere del torneo con 12 reti. E’ un Catanzaro sbarazzino, strapazza due volte il Milan e consegna alla Juve lo scudetto solo per il rigore di Brady nel finale dell’ultima giornata, dopo aver fatto tremare i bianconeri. In A ha allenato pure il Pisa. E in B Bologna, Catania e Avellino. Foggia nel 2002 ultima squadra.

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Bruno Pace, morto ieri a Pescara. Aveva 74 anni

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