La rivincita di Montella Siviglia in finale di Coppa
●L’Aeroplanino elimina il Leganes con i gol degli ex «italiani» Correa e Vazquez. Ora per gli andalusi una tra Barça e Valencia, in campo oggi
«Sì, sì, sì, andiamo a Madrid». Ha finito cantando il Sanchez Pizjuan, festeggiando con enfasi il 2-0 sul Leganes che vale la finale di Coppa del Re in programma il 21 aprile al Wanda Metropolitano. Liberato, finalmente lo stadio del Siviglia, arrivato all’89’, minuto del raddoppio del «Mudo» Vazquez, coi nervi scoperti e la voce rotta. La sensazione d’insicurezza che trasmetteva la squadra di Montella impediva di rilassarsi. Ora Vincenzo avrà tempo, modo e calma per costruire la sua squadra verso la finale, che sarà contro Valencia o Barcellona, in campo oggi a Mestalla dopo l’1-0 per i catalani del Camp Nou. Quella di Montella resta una squadra di coppa: 5 vittorie e un pari in Coppa del Re. Balsamo per curare le ferite di Liga. E ora vedremo cosa succederà con lo United di Mourinho in Champions.
PSICOLOGICAMENTE FRAGILE Montella aveva annunciato la formazione alla vigilia e non ha cambiato idea. Quella sceso in campo ieri al momento è la sua formazione preferita, perché gli garantisce un buon mix tra copertura e possesso. Il problema di questo Siviglia al momento però è la tenuta psicologica. La squadra pare insicura, fragile, prona alla depressione. A partire dal portiere, Sergio Rico: uno che è arrivato in nazionale, che è alto quasi due metri ma che attende ogni palla alta con un groppo in gola. Fragilità che si diffonde al terzino destro, l’ala riciclata Jesus Navas, e alla squadra dalla cintola in su: Banega, il «Mudo» Vazquez, Sarabia e Correa sono capaci di combinare al meglio sullo stretto ma spesso finiscono per perdersi nel loro stesso talento.
OTTIMO MURIEL L’unico davvero miracolato dalla cura Montella è Muriel. L’ex doriano lotta, corre e da una mano un po’ ovunque. È stato lui a creare la rete del Siviglia al quarto d’ora: spunto sulla destra e dalla linea passaggio perfetto per Correa che doveva solo metterla dentro. Il vantaggio però non ha tranquillizzato il Siviglia, anzi. E non ha scosso il Leganes, squadra solida se ce n’è una. La squadra di Montella è andata avanti tra dubbi e fiammate: nel finale di tempo Banega ha tirato a porta vuota facendosi fermare la conclusione da Tito sulla linea che poi si è ripetuto in rovesciata su un colpo di testa di Escudero.
STAGIONE SALVA E la ripresa è andata avanti sullo stesso copione, con lo stadio sull’orlo di una crisi di nervi accentuata dai tanti piccoli errorini che commettevano i portatori di palla biancorossi. Per fortuna del Siviglia e dei nervi del Sanchez Pizjuan il Leganes non è mai riuscito a creare qualcosa di veramente serio, mostrando i limiti tecnici derivati da u budget risicatissimo tanto che nel finale Garitano non ha trovato di meglio che togliere un terzino e mettere lo stopper veteranissimo Mantovani (con lui anche in terza serie) a fare il centravanti. Non è servito a nulla, e alla fine il «Mudo» ha fatto cantare e rilassare lo stadio segnando il 2-0 servito da Sandro. La stagione è salva, e il merito è anche di Montella.