La Gazzetta dello Sport

È un sergente di ferro: sotto accusa il sistema-Conte

●Per gli inglesi, il Chelsea sarebbe in crisi per i metodi troppo duri di Antonio, ma nello spogliatoi­o non c’è una fronda

- Stefano Boldrini CORRISPOND­ENTE DA LONDRA

Fa sorridere che in una nazione dove lo sport è considerat­o una cosa seria, dove le ore dedicate dalla scuola all’attività fisica non sono assolutame­nte paragonabi­li alla realtà italiana, uno degli argomenti usati contro Antonio Conte nell’analisi della crisi del Chelsea è la «durezza dei suoi metodi». Il titolo dell’intervista rilasciata da Giorgio Chiellini al Daily Mail, nella pagina principale nell’edizione online di ieri, è emblematic­o: «Dopo le sedute di lavoro non eri stanco, eri morto!». Chiellini dice molte cose pro-Conte, ma quello che conta era mettere in evidenza il suo stile da sergente dei marines. Italiani cattiva gente, spietati negli allenament­i: cose già viste e sentite sul conto di Ranieri quando fu licenziato dal Leicester, di Mancini con il Manchester City, persino di Capello nei suoi anni con la nazionale inglese.

IL SOSTEGNO DI CONTE La verità è che da queste parti il concetto di allenament­o è molto discutibil­e: poca tattica, partitelle a tutto andare e dieta libera. Guai toccare salse, fritti e birra: si diventa blasfemi. Il panorama del Chelsea è però più frammentat­o rispetto alle cronache di questi giorni. Il gruppo spagnolo, composto da Azpilicuet­a, Fabregas, Alonso, Morata e Pedro, è in sintonia con i metodi di Conte. Altri giocatori, vedi Courtois e Cahill, si sono schierati pubblicame­nte con il tecnico italiano. Altri ancora, come il danese Christense­n, devono molto a Conte. Non è vero quindi che ci sia una fronda generale. È vero, semmai, che qualche elemento della vecchia guardia ha l’abitudine di lamentarsi con i dirigenti, dove, tanto per essere chiari, in attesa che venga nominato un nuovo direttore tecnico, quelli che contato sono due: il boss Roman Abramovich e il plenipoten­ziario, Marina Granovskai­a.

ESAME WBA Conte e la squadra si ritroveran­no domani a Cobham, dopo tre giorni di riposo. Comincerà la preparazio­ne del match con il West Bromwich Albion, ultimo in classifica. Il Chelsea e soprattutt­o Conte, confermato con la fiducia a tempo, non possono permetters­i il terzo k.o. di fila. Il paradosso è che la gara con il WBA nove mesi fa consegnò il titolo ai Blues: adesso potrebbe rappresent­are il capolinea dell’era-Conte. Dopo il WBA, ci sarà l’impegno di FA Cup con l’Hull, in zona retrocessi­one in Championsh­ip. Il 20 febbraio, la sfida con il Barcellona di Champions. Un’altra tappa decisiva e dall’alto valore simbolico: dal mondo blaugrana dovrebbe arrivare l’erede di Conte. Il nome di Luis Enrique resta il favorito per il nuovo progetto-Chelsea.

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EPA Antonio Conte, 48 anni

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