È un sergente di ferro: sotto accusa il sistema-Conte
●Per gli inglesi, il Chelsea sarebbe in crisi per i metodi troppo duri di Antonio, ma nello spogliatoio non c’è una fronda
Fa sorridere che in una nazione dove lo sport è considerato una cosa seria, dove le ore dedicate dalla scuola all’attività fisica non sono assolutamente paragonabili alla realtà italiana, uno degli argomenti usati contro Antonio Conte nell’analisi della crisi del Chelsea è la «durezza dei suoi metodi». Il titolo dell’intervista rilasciata da Giorgio Chiellini al Daily Mail, nella pagina principale nell’edizione online di ieri, è emblematico: «Dopo le sedute di lavoro non eri stanco, eri morto!». Chiellini dice molte cose pro-Conte, ma quello che conta era mettere in evidenza il suo stile da sergente dei marines. Italiani cattiva gente, spietati negli allenamenti: cose già viste e sentite sul conto di Ranieri quando fu licenziato dal Leicester, di Mancini con il Manchester City, persino di Capello nei suoi anni con la nazionale inglese.
IL SOSTEGNO DI CONTE La verità è che da queste parti il concetto di allenamento è molto discutibile: poca tattica, partitelle a tutto andare e dieta libera. Guai toccare salse, fritti e birra: si diventa blasfemi. Il panorama del Chelsea è però più frammentato rispetto alle cronache di questi giorni. Il gruppo spagnolo, composto da Azpilicueta, Fabregas, Alonso, Morata e Pedro, è in sintonia con i metodi di Conte. Altri giocatori, vedi Courtois e Cahill, si sono schierati pubblicamente con il tecnico italiano. Altri ancora, come il danese Christensen, devono molto a Conte. Non è vero quindi che ci sia una fronda generale. È vero, semmai, che qualche elemento della vecchia guardia ha l’abitudine di lamentarsi con i dirigenti, dove, tanto per essere chiari, in attesa che venga nominato un nuovo direttore tecnico, quelli che contato sono due: il boss Roman Abramovich e il plenipotenziario, Marina Granovskaia.
ESAME WBA Conte e la squadra si ritroveranno domani a Cobham, dopo tre giorni di riposo. Comincerà la preparazione del match con il West Bromwich Albion, ultimo in classifica. Il Chelsea e soprattutto Conte, confermato con la fiducia a tempo, non possono permettersi il terzo k.o. di fila. Il paradosso è che la gara con il WBA nove mesi fa consegnò il titolo ai Blues: adesso potrebbe rappresentare il capolinea dell’era-Conte. Dopo il WBA, ci sarà l’impegno di FA Cup con l’Hull, in zona retrocessione in Championship. Il 20 febbraio, la sfida con il Barcellona di Champions. Un’altra tappa decisiva e dall’alto valore simbolico: dal mondo blaugrana dovrebbe arrivare l’erede di Conte. Il nome di Luis Enrique resta il favorito per il nuovo progetto-Chelsea.