James si mette i guantoni Per battere il mito White
●L’australiano sulla tavola come un pugile: «Non vedo l’ora di usare le mie cartucce»
Snowboard sotto i piedi, guantoni da pugile a coprire le mani. No, non è un nuovo sport e nemmeno un rimedio per contrastare il freddo estremo dei Giochi sudcoreani. Quello di Scotty James è un modo per ricordare che ogni gara è una battaglia. Martedì e mercoledì, tra qualifiche e finale, ce lo farà capire alzando i pugni.
COMBATTENTE Australiano di Melbourne, 23 anni, fin da piccolo James ha avuto dimestichezza col Nord America e con le pazzie dello snowboard. Quando lui aveva 10 anni, il padre gli comprò per 10 dollari la prima tavola a Vancouver. Come mai così economica? Perché quell’attrezzo non era in vendita: Scotty era troppo piccolo, non c’era nulla per la sua taglia, così il negoziante decisi di vendergli un mini snowboard in esposizione. Cinque anni dopo, sempre a Vancouver, Scotty trovò il modo di stupire ancora: ai Giochi 2010 fu infatti il più giovane iscritto. Con la sua faccia da bambino terminò l’halfpipe al 21° posto, facendo il pieno di applausi. Da allora è cresciuto in fretta: tra il 2011 e il 2012 i primi top 10 in Coppa, nel 2014 il primo podio ma anche la prima grande delusione: l’eliminazione in qualifica ai Giochi di Sochi. Grande avversario del mito Shaun White, presto James è diventato «l’australiano più famoso d’America» grazie agli ori nelle ultime due edizioni dei Mondiali e alla vittoria nel Superpipe agli XGames 2017. E i guantoni? Già, non sempre a Scotty le cose vanno per il verso giusto. Ad esempio, il secondo posto dell’anno scorso in Coppa a Laax lo fece arrabbiare, perché pensava di essere stato il migliore. Era così frustrato verso la giuria che, tornato a Melbourne, si mise a cercare qualcosa che lo motivasse. Trovò un paio di guantoni simili a quelli del canguro raffigurato nella bandiera dello sport australiano. Così li indossò agli X-Games e vinse. «Mi fanno sentire bene — dice —. Sono una cosa marginale, ma quando mi sto preparando e guardo le mani, penso “Ok, sono Scotty James e sono qui per giocarmela”. Quando guardo i guantoni penso a questo».
IL PUGNO DECISIVO Il pugno da k.o. di James è lo switch backside 1260, un doppio cork all’indietro che solo lui è in grado di fare e che propone nella parte bassa del canalone. James è considerato il più tecnico degli acrobati dell’halfpipe, ma fino a poco tempo fa gli mancava quel salto da 1440 gradi che invece è nelle corde sia di White sia del giapponese Hirano, che poche settimane fa l’ha battuto agli X-Games. «Hirano ha già mostrato quello che proporrà ai Giochi — si schermisce James —, mentre io ho ancora qualche cartuccia. Non vedo l’ora di usarla». Fuori i secondi. AFP