La Gazzetta dello Sport

La Fontana guida la festa degli azzurri

●Delegazion­e più folta del previsto: e che urlo in avvio

- Simone Battaggia INVIATO A PYEONGCHAN­G

L’atmosfera è ancora tranquilla quando Luca Lotti arriva davanti all’ingresso dedicato alla famiglia olimpica. «Abbiamo appena finito la cena di gala, ero praticamen­te seduto tra i rappresent­anti della Corea del Nord e del Sud. Hanno fatto un paio di brindisi, si sono stretti la mano. Non è che si siano detti molto di più, ma già il fatto che si siano seduti attorno allo stesso tavolo è un fatto importante. Questa è la grande forza dello sport» racconta il Ministro dello Sport italiano. Manca poco più di mezz’ora all’inizio della cerimonia e di lì a pochi minuti, nel piazzale antistante allo stadio la tensione cresce. Compaiono gigantesch­e auto blindate nere scortate dalle volanti, i poliziotti creano un cordone di sicurezza davanti all’entrata principale, gli intrusi vengono allontanat­i. Sono arrivati i nordcorean­i. Dalle braccia di una ragazza dell’organizzaz­ione spunta un mazzo di fiori: è per Kim Yo-jong, la sorella di Kim Jong-un. Fino a quando l’area non è completame­nte sgombra dagli ospiti arrivati poco prima, però la donna viene fatta attendere dentro al suo mezzo blindato. Poi, quando il piazzale è libero, una decina di persone vestite di nero si mettono davanti all’auto e scortano Kim Yo-jong all’interno dello stadio.

LA FESTA Negli stessi istanti, in un altro angolo dello stadio l’atmosfera è totalmente diversa. Le azzurre del salto, i combinatis­ti guidati da Alessandro Pittin, le slittinist­e Voetter e Robatscher, i fondisti con Pellegrino e poi i biatleti, gli azzurri dello short track, del curling e della pista lunga si preparano per una sfilata breve ma sentita. Con loro ci sono anche i ragazzi e le ragazze dello sci alpino. Una squadra compatta, più nutrita di quanto si immaginava per via del freddo annunciato, attende il momento di uscire dietro la bandiera portata da Arianna Fontana. Quando è l’ora dell’Italia, la stella dello short track si gira verso i compagni. «Allora ragazzi, siete pronti?». Il boato che giunge dalle sue spalle è una risposta eloquente. Così, al 59° posto della sfilata, dopo l’Iran e prima di Israele arriva il momento tanto atteso. Manuela Moelgg, Federica Brignone e Marta Bassino sono in prima linea alle spalle dell’alfiere azzurro. Poco più in là si vede Peter Fill, dietro Christof Innerhofer si gode il momento facendosi un video della festa, lui che in mattinata non aveva mostrato particolar­e entusiasmo di fronte all’idea di partecipar­e alla sfilata. Alla fine però ha vinto la voglia di essere protagonis­ti di una notte comunque memorabile. «E’ stato emozionant­e — avrebbe raccontato Arianna Fontana —, ho avuto un po’ di paura per la bandiera perché c’era un vento assurdo. Il mega urlo dei ragazzi prima di entrare mi ha fatto capire che siamo tutti pronti per questa grande avventura. Quel momento mi ha dato un’adrenalina pazzesca, spero che questa carica sia un buon auspicio per le nostre gare».

C’ERA UN VENTO ASSURDO, HO TEMUTO PER LA BANDIERA

ARIANNA FONTANA

LA NOSTRA PORTABANDI­ERA

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