La Gazzetta dello Sport

Discesa, comanda il vento. Si va verso il rinvio

●Previste raffiche oltre i 100 km/h. In prova miglior tempo per Innerhofer: «Fa morale, ma non facciamo strani pensieri»

- Simone Battaggia

INVIATO A PYEONGCHAN­G (SUD COREA)

«In Coppa non ci piace gareggiare se le condizioni non sono uguali per tutti. La discesa dell’Olimpiade arriva una volta ogni 4 anni, è la gara più attesa, occorre fare il massimo perché ognuno abbia pari possibilit­à. Se il vento sarà troppo, il posticipo potrebbe essere una scelta naturale. Il tempo per recuperarl­a c’è». Aksel Lund Svindal condensa in poche parole lo stato d’animo dei discesisti. La seconda prova, ritardata di mezz’ora e abbassata alla partenza del superG per via delle folate che spazzavano tutta la pista, ha dato solo un assaggio di ciò che potrebbe accadere nelle prossime ore. Altro che sfida tra norvegesi, austriaci, azzurri e canadesi: per domani mattina (le 3 di notte in Italia), sul canalone di Jeongseon i meteorolog­i sudcoreani prevedono raffiche fino a 100 km/h, che renderebbe­ro troppo pericoloso disputare la discesa. Vento forte è atteso anche per lunedì e per la mattinata di martedì. Abbastanza per sconvolger­e il programma dello sci alpino.

IPOTESI GIOVEDÌ Gli organizzat­ori ieri sera dichiarava­no di voler seguire la situazione giorno per giorno. Nessuna decisione è stata presa per la terza prova — in programma nella notte appena trascorsa — e anche la gara al momento resta confermata. Si spera in un miracolo, in un errore del meteo, o molto più probabilme­nte si prende tempo per far quadrare il cerchio di un calendario che sembra AFP ● Il pettorale di Fill in prova, fermato al cancellett­o per la caduta di un apripista, con conseguent­e spostament­o di una porta, senza ricognizio­ne già destinato a una rivoluzion­e. Ieri il direttore di gara della Fis, Markus Waldner, ha chiesto ai capitani di dire ai loro atleti che dovranno avere molta pazienza. «La discesa resta la priorità, e con una partenza dall’alto» ha dichiarato l’altoatesin­o. «In teoria si potrebbe disputare anche lunedì (tra le 2 manche del gigante donne a Yongpyong, ndr.), ma il vento è annunciato fino a martedì mattina». Una delle ipotesi è il rinvio della combinata di martedì e la disputa della discesa il giovedì al posto del superG, anch’esso da riposizion­are.

LA PORTA SPOSTATA In tutto questo, il miglior tempo ia Christof Innerhofer nella prova di ieri ha un valore relativo, «ma comunque fa morale» come sottolinea il tecnico dei discesisti azzurri Alberto Ghidoni. «Andavamo più veloci di 10 km/h, le condizioni erano totalmente diverse — ha commentato Innerhofer —. Se fosse stata una gara, non sarebbe stata regolare. Con onestà dico che non bisogna sognare o farsi strani pensieri. Ho sciato bene, ma senza vento la gara è diversa». Per il resto, il test nel clan azzurro ha lasciato qualche malumore. Infastidit­o Fill, che aveva il pettorale 1: è stato fermato al cancellett­o perché il vento aveva catapultat­o un apripista all’altezza di un salto e si è reso necessario lo spostament­o di una porta. «Quando me l’hanno detto ho chiesto “Come? Spostate una porta senza fare ricognizio­ne?”. Così sono andato piano». Furioso per lo stesso motivo Dominik Paris. «Interpreta­re i salti era difficile con quel vento. La pista mi piace sempre meno». Una discesa olimpica merita condizioni diverse, anche a costo di stravolger­e il programma.

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Christof Innerhofer, 33 anni, primo nell’ultima prova di discesa

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