La Gazzetta dello Sport

E spunta un leader: Calha «Lo vedevo lento, ma...»

●Hakan ha moltiplica­to dribbling e tiri rispetto all’era Montella L’allenatore lo esalta, al Milan ora servirebbe un gol su punizione

- Luca Bianchin @lucabianch­in7

Internet ieri scherzava sul portabandi­era turco ai Giochi di PyeongChan­g: «Guardatelo, sembra Calhanoglu». Il sospetto allora è che con Montella giocasse lui, il portabandi­era, perché Hakan dal 3 dicembre sembra un altro calciatore. Lo si vede a occhio e nei numeri. Attacco: i dribbling si sono moltiplica­ti (da 0,33 a 1,17), le occasioni create sono passate da 1,67 a 2,33, i tiri e i passaggi sono aumentati sensibilme­nte. Difesa: le palle recuperate a partita sono salite da 2,58 a 4,33, i palloni intercetta­ti sono sostanzial­mente raddoppiat­i. È un altro uomo, anche se due mercoledì fa ha faticato a prendere sonno dopo aver sbagliato a porta vuota contro la Lazio.

IL GIUDIZIO Il d.s. Mirabelli lo ha seguito per anni ed è sicuro che Hakan crescerà ancora tanto. Gattuso invece ieri ha parlato molto bene del suo numero 10: «Dal primo giorno ho visto gente che non ce la faceva a stringere i denti, ma anche se non riuscivano ad alzare le gambe sono rimasti sul pezzo. Non mi aspettavo Calhanoglu così. Pensavo fosse lento, invece ha una gamba importante, mi piace molto e mi ha sorpreso. Non credevo fosse così completo». Per dirlo chiaro: non era l’unico. Hakan sembrava il classico giocatore morbido, talento e poca applicazio­ne. Non solo, qualche compagno ha raccontato di vederlo un po’ soft. Pronostica­re tanta panchina con Gattuso, allenatore intenso, era facile. LA FASCIA Hakan per ora ha avuto ragione. In quattro delle ultime cinque partite ha preso almeno 6,5 e, al di là delle pagelle Gazzetta, è sembrato parte dell’anima del Milan. In autunno spesso pareva isolato, perso nei suoi pensieri, ora è più coinvolto, emotivamen­te e tecnicamen­te. Lassù a sinistra gioca con Rodriguez e Bonaventur­a, che saranno compagni di fascia anche oggi a Ferrara. Gattuso ieri li ha applauditi tutti, perché il Milan storicamen­te è in pendenza: normale a sinistra, spesso molto pericoloso a destra con Kessie e Suso. «Prima di Cagliari mi contestava­te perché la catena di sinistra non funzionava – ha detto Rino –. È normale, ora stanno giocando con continuità, ma penso che sia questione di interpreta­zione e sincronism­i, occupare bene gli spazi e andare a coprire linee diverse. Secondo me Rodriguez può fare molto di più, mi aspetto qualcosa in più, perché lo ha nelle gambe e nella testa».

LE PUNIZIONI Calhanoglu invece nelle gambe avrebbe anche i gol su punizione. Tra l’altro, Spal-Milan sarebbe perfetta come sfida tra due dei cinque migliori tiratori d’Italia: Viviani contro Hakan. Il 77 biancazzur­ro calcia col destro e ricorda un giocatore di rugby prima di una trasformaz­ione: si concentra con dei passi sul posto, poi parte con doppio appoggio destro-sinistro e tira. Il problema, per lui, è che oggi dovrebbe finire in panchina... Calhanoglu ha uno stile meno particolar­e, più classico: i compagni in allenament­o sono impression­ati da mesi ma i gol su punizione sono invisibili da settembre 2016, quando Hakan segnò da fermo alla Croazia con la nazionale. Calciò da quasi 30 metri ed esultò scivolando sul prato come un saltatore con gli sci. Che cosa pensate faccia nella vita il portabandi­era turco...?

I PROGRESSI Calhanoglu nell’era Montella faceva un dribbling ogni tre partite

Dal 3 dicembre pare più brillante: in tre partite i dribbling sono quasi quattro

 ?? LAPRESSE ?? Hakan Calhanoglu, 24 anni, prima stagione in maglia rossonera. Arriva dal Bayer Leverkusen
LAPRESSE Hakan Calhanoglu, 24 anni, prima stagione in maglia rossonera. Arriva dal Bayer Leverkusen

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