La Gazzetta dello Sport

Crotone sponsor del Gasp «Ora dategli la Nazionale»

●Il d.s. Ursino ritrova l’allenatore dell’Atalanta, un grande ex «Ci ha portato in B, ha lanciato i giovani: sarebbe il c.t. ideale»

- Guglielmo Longhi

Sei promozioni, dall’Eccellenza fino alla Serie A e almeno una dozzina di giocatori regalati al grande calcio. Dopo 23 anni di fedele militanza, Beppe Ursino a Crotone è forse più conosciuto e amato di Pitagora. Oggi ritrova Gian Piero Gasperini, l’allenatore che con lui ha cominciato l’avventura nel calcio profession­istico. Il d.s. sale su un trampolino che non ha mai smesso di vibrare e ci racconta cosa è successo dal 2003 al 2006.

Pronti via, Gasp vi porta in B.

«Si capiva che sarebbe diventato un grande tecnico. L’ho spiegato ai dirigenti dell’Atalanta che mi chiedevano informazio­ni su di lui. Dico di più: è il più bravo che abbia mai avuto».

Escluso Zenga?

«Ovvio: i presenti sono sempre esclusi...».

Ma i due si assomiglia­no?

«Direi di sì, come carattere e idea di calcio, propositiv­o e offensivo. E per l’intensità degli allenament­i«.

Come giocava il Crotone di Gasperini?

«Faceva un 3-4-3 molto veloce, verticale e spettacola­re».

Bilancio di tre anni con lui?

«Bellissimi: la promozione in B, seguita da un’insperata salvezza all’ultima giornata e con una penalizzaz­ione di tre punti. Poi nel terzo abbiamo sfiorato i playoff. Avremmo potuto andare in A dieci anni prima».

Sì, ma nel dicembre 2004 Gasp è stato esonerato…

«Una sorpresa: è successo in casa del Genoa, tutto è nato da un litigio in panchina col presidente Vrenna, che voleva subito il cambio tra Savoldi e Juric. Ma Gasperini ha aspettato...».

Poi l’avete richiamato al posto di Agostinell­i.

«E ha fatto il miracolo. Ricordo cosa mi ha detto prima dell’ultima partita: “Non si preoccupi, ci salviamo”».

Uomo di poche parole. Come si trova un piemontese in Magna Grecia? Quando Gasp dice alla moglie che andrà a Crotone, la risposta è “Io non ci vengo”…

(ride) «Si è ambientato subito, trovando il feeling con la gente. Per dire: il primo messaggio dopo la promozione in A è stato il suo. E’ un tipo particolar­e, sanguigno, non così freddo come potrebbe pensare. E dopo l’esonero il rapporto con la società è diventato più solido».

Quanto è servito il Crotone al Gasp?

«Tantissimo, questa piazza fa crescere: gli ha permesso di fare il salto di qualità».

E Gasp a Ursino?

«Mi ha aiutato nella gestione della squadra, mi ha fatto capire che il lavoro di un direttore sportivo non è solo comprare e vendere giocatori».

Quali consigli per gli acquisti le ha dato?

«Uno tra i tanti: quando Paro e Gastaldell­o erano al Chievo, mi ha detto: “Beppe, fateli venire a Crotone. Porteranno fortuna alla società”».

Sembra incredibil­e, ma un anno fa prima di Crotone-Atalanta rischiava l’esonero…

«Era nervoso, ma sicuro di quello che stava facendo. E ha vinto con merito».

E’ pronto per una grande squadra?

«Certo, anzi dirò di più: dipendesse da me, gli affiderei la Nazionale. Serve un allenatore di rottura, bravo con i giovani. E lui è l’uomo giusto».

Più facile che il Crotone si salvi o che l’Atalanta vada ancora in Europa?

«Posso solo dire che con Zenga non scendiamo in B».

Al Crotone dal ‘95-96: non è stufo?

«Assolutame­nte no: comincio a divertirmi adesso».

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 ??  ?? Gian Piero Gasperini, 60 anni con il d.s. Beppe Ursino, 68, ai tempi del Crotone e, a destra, oggi. Il tecnico dell’Atalanta ha guidato i calabresi dal 2003 al 2006, con una promozione in B
Gian Piero Gasperini, 60 anni con il d.s. Beppe Ursino, 68, ai tempi del Crotone e, a destra, oggi. Il tecnico dell’Atalanta ha guidato i calabresi dal 2003 al 2006, con una promozione in B

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