Sfida degli opposti La polveriera Bari e Frosinone in volo
● Grosso sulla graticola e tifosi sul piede di guerra La capolista ha vinto le ultime 5 gare e segna da 15
Non ci sarebbe potuto essere modo così diverso, sotto certi aspetti opposto, per giungere allo scontro diretto. Il Bari ospita la capolista in una gara che potrebbe confermarne, in caso di k.o., lo stato di crisi, allontanandolo – in modo definitivo – dalla promozione diretta accarezzata per larghi tratti nell’andata. Il Frosinone gioca al San Nicola per continuare a volare. Spinto com’è dai grandi numeri che l’accompagnano da 4 mesi e che l’hanno portato alla vetta a +3 su Empoli e Palermo.
ASPETTI GENERALI Più in generale, Bari-Frosinone mette di fronte la squadra della grande città e dalla grande tradizione (46 tornei di B, 30 di A, 11 promozioni in A) che però fatica a risalire, nonostante l’avvicendarsi di tecnici, giocatori e dirigenti. E il rampante club di provincia giunto in tempi recenti sul proscenio nazionale (8 tornei di B e una promozione e un torneo di A), organizzato, con uno stadio di proprietà, che rappresenta il chiavistello della porta per il futuro. Certo anche Mino Giancaspro, a.u. del Bari sta lavorando alacremente sul restyling del San Nicola, che è però di proprietà comunale.
ATTUALITÀ Dagli aspetti generali all’attualità. Anch’essa opposta. Lo dicono i numeri. Lo certificano gli eventi. Il Bari è reduce da due sconfitte (4-0 in casa con l’Empoli con l’esclusione per motivi disciplinari di Galano, 13 reti, e 3-1 a Venezia), non vince da cinque partite – dal 3-1 del 16 dicembre a Perugia, grazie anche agli ultimi due squilli di Cristian da Foggia – nelle quali ha ottenuto tre pari (Parma in casa, Carpi e Cesena fuori) e segnato due gol, uno «grazie» al cesenate (ed ex) Suagher. Il tutto ha scatenato la contestazione dei tifosi, delusi dagli esiti delle ultime tre stagioni (le prime due con la gestione Paparesta). Le conseguenze sono il confronto serrato (ma civile) con Floro Flores di martedì e il comunicato pubblicato da Giancaspro giovedì sera con cui ha blindato il tecnico Grosso, il d.s. Sogliano e la squadra, ergendosi a unico bersaglio degli scontenti.
CIOCIARIA FELIX Opposta la situazione del Frosinone. Tant’è che il tecnico Longo, sangue barese per parte di madre, ha detto: «Avrei preferito affrontare un Bari non in questa situazione». Di certo, la capolista non perde dall’8 ottobre (2-1 a Novara), poi ha raccolto 16 risultati utili con 8 pareggi e altrettante vittorie, le ultime 5 di fila. E ancora va a segno da 15 partite e in casa è l’unica imbattuta. A gennaio si è rinforzata in mediana con Kone e il ritor- no di Chibsah, che è diventato nel 3-0 al Pescara il 14° marcatore del Frosinone. Longo ha trovato la quadra tattica nel 34-1-2 e in Daniel Ciofani (11 reti) oltre che nel trequartista Ciano (10 gol) i punti di riferimento. Senza dimenticare un certo Dionisi e due «rincalzi» fra i tanti come Paganini e Soddimo. Tutto o.k.? No. Perché c’è un altro grande numero che indurrebbe alla prudenza: in otto trasferte a Bari (comprese due in C e una in D) il Frosinone non ha mai vinto raccogliendo solo un punto nel 2007 in B (1-1). Nel 2015, l’anno della storica promozione in A, è finita 4-0. Di più, l’arbitro sarà Di Paolo di Avezzano, lo stesso del blitz barese a Perugia…