Colnago cin cin Regalo ad Aru «Le bici sono come figli»
● Il costruttore festeggia 86 anni e lancia la C64 con cui il sardo inseguirà il Giro
Ernesto Colnago è l’unica persona che, nel giorno del compleanno, piuttosto che ricevere doni, preferisce farne. Ieri, mentre spegneva 86 candeline circondato da famigliari e amici all’UniCredit Pavilion di Milano, il maestro di Cambiago ha regalato al mondo del ciclismo un nuovo gioiello e l’ha siglato secondo tradizione: C64, ovvero l’iniziale del cognome più «l’età» dell’azienda. Ricorda un po’ il CR7 di Cristiano Ronaldo, e in effetti «l’Ernesto» è il fuoriclasse della bicicletta, l’artista che con le sue invenzioni ha segnato la storia del ciclismo. La C64 – realizzata a mano e su misura in Italia, ancora più rigida e sicura della precedente C60, più «magra» di 200 grammi nella versione con freni direct mount e di 270 grammi con freni a disco – è la bici che accompagnerà l’Uae Team Emirates di Beppe Saronni. Di più, è la bici con cui Fabio Aru darà l’assalto alla maglia rosa (i programmi ufficializzati all’Abu Dhabi Tour, la corsa di casa, che scatta il 21 febbraio). Proprio il sardo ha interrotto per un giorno gli allenamenti a Tenerife ed è volato a Milano per fare gli auguri al mitico costruttore, prima di ripartire verso le Canarie. «Non vedo l’ora di tornare in gara – ha raccontato Aru, che inizierà il 2018 ad Abu Dhabi e che ieri ha fatto il suo ingresso in sala a sorpresa, in sella alla nuova C64 –, mi sento molto motivato. A Tenerife mi sono allenato a lungo con la nuova bicicletta: il fatto stesso che un’azienda come Colnago abbia chiesto consigli agli atleti e li abbia messi subito in pratica è appagante, fa sentire sempre di più al centro di un progetto».
LA STORIA Non solo Fabio, tantissimi hanno reso il loro omaggio in una festa del ciclismo. Campioni di oggi, come Diego Ulissi («Ernesto è un maestro e un innovatore, ogni volta che lo incontro resto affascinato»), e di ieri, come Saronni, Tonkov, Bugno, Rominger, Tafi, Motta. Ma anche amici e autorità, dal presidente Fci Di Rocco a Giorgio Squinzi, numero uno di quella Mapei che negli Anni 90 ha dominato il ciclismo con bici Colnago e che ieri si è visto regalare una C64 con i colori della storica corazzata. «Le mie bici sono come figli – ha raccontato il festeggiato –, voglio bene a tutte. Non ho fatto l’università, ma ho una certa esperienza e sono nato con il dna per migliorare, creare qualcosa di nuovo, emozionare». Ci è riuscito anche stavolta.