«Civitanova a due facce per la vetta»
●Il tecnico Medei: «Senza Sokolov ci siamo arrangiati. Con Perugia decideremo solo all’ultimo»
È
una Lube camaleontica quella che si prepara alla volata finale della stagione con gli obiettivi Superlega e Champions League nel mirino. Lo stop di Sokolov ha costretto Medei a cambiare assetto con 3 schiacciatori. «Prima di tutto è stata una scelta dettata dalla necessità di fermare Sokolov per un periodo di recupero e di cure fisiche - spiega il tecnico -. Abbiamo sperimentato in pochi giorni questo sistema che ha dato buoni risultati nelle gare contro Sora e Monza».
Come cambia il sistema di gioco di Civitanova?
«Avere tre schiacciatori ci consente di poter rafforzare molto la ricezione schierando fino a 4 giocatori in questo fondamentale, con il libero che si sposta più al centro del campo. Più difesa e più ricezione, in pratica, mentre il non schierare un opposto di ruolo significa che in attacco su palla alta abbiamo un gioco forse più scontato rispetto all’opposto».
Quali gli accorgimenti tattici sperimentati per mettere in campo questo sestetto inedito?
«Per avere buone risposte servono settimane di prove. Noi lo abbiamo fatto in 4 allenamenti, anche se qualcosa di simile lo avevano provato ad inizio stagione quando Sokolov era alle prese con il problema alla caviglia. L’attenzione è stata rivolta soprattutto al gioco del nostro palleggiatore ed all’affiatamento da avere con i tre schiacciatori. Però debbo dire che i ragazzi si sono adattati rapidamente».
Questo sistema di gioco è valido anche con Perugia?
«È un modulo con cui affrontare qualunque avversario. A maggior ragione Perugia che ha nel servizio uno dei suoi tanti punti di forza. Vedremo dopo la rifinitura della vigilia se schierare ancora questa formazione con i tre schiacciatori oppure rilanciare Sokolov che sta recuperando. Questo modulo, peraltro, ci potrà venire utile anche in futuro ed è spendibile pure a partita in corso. Una variante che rende la mia Lube più imprevedibile».
C’è un giocatore che più di altri beneficia di questo assetto privo di un opposto di ruolo?
«Senz’altro Sander e Juantorena con questo modo di stare in campo hanno sicuramente più responsabilità e peso in attacco, visto che giocano un numero di palloni maggiore rispetto alla distribuzione tradizionale quando in campo c’è Sokolov».
Sulla vostra strada ancora Perugia. Dalla Coppa Italia alla Superlega ed a fine mese anche in Champions League. E’ un’ossessione?
«Ma no, finora questo ha detto la stagione in corso, visto che sono di fronte le due squadre che si sono dimostrate le più competitive sui vari fronti. Squadre che hanno giocato le due finali di Supercoppa e Coppa Italia che ci ha visto sconfitti. Confronti che non finiscono certamente in questa occasione, visto che ci troveremo di fronte ancora in Champions League e, più avanti, chissà anche nei playoff. Finora sono stati incontri sempre abbastanza equilibrati, giocati sul filo di un punto o una palla in più per gli umbri. Una differenza minima, esigua. Devo dire che l’unica sfida finita con un successo netto è stata la nostra vittoria in campionato».
Quello in programma al Pala Evangelisti oggi è un autentico spareggio per il primo posto in classifica di regular season.
«Questo dice indiscutibilmente la classifica, non ci sono dubbi. Da parte nostra abbiamo tutta la volontà di vincere per tentare di riaprire i giochi per il primato. E’ una gara importante sia per noi che per loro. E’ chiaro che, se Perugia ci batte, i giochi per il primo posto sono chiusi. Ma ritengo pure che se non dovessimo arrivare primi in regular season non sarebbe poi la fine del mondo».
3 LA CHIAVE Schiacciatori in campo: la scelta fatta dal tecnico per supplire all’assenza dell’opposto