Italia, cercasi impresa Attacco e motivazioni contro la super-Irlanda
●I verdi hanno fermato All Blacks e Inghilterra e puntano al titolo Parisse: «Dobbiamo metterli sotto pressione nei primi 20 minuti»
Il tempo di recuperare energie dopo le 7 mete incassate dall’Inghilterra e per l’Italia del rugby è già tempo di nuova caccia all’impresa. Al Blackrock College, uno dei più antichi club di rugby, Conor O’Shea ha lavorato sul campo, ha speso parole su parole in riunioni fiume e ha riconsegnato l’autostima necessaria agli azzurri per affrontare l’Irlanda in un Aviva Stadium mai violato dagli azzurri nel Sei Nazioni. Ieri c’era un sole tiepido, oggi pioverà, tanto, su quella che sarà una guerra di trincea. Forse la più dura di tutto questo Sei Nazioni. «E’ difficilissimo vincere qua. Ma nello sport - dice capitan Parisse - l’ambizione vale tanto e noi ci proveremo, puntando a migliorare sotto il profilo del possesso e cercando di essere molto più efficaci nei punti d’incontro. Noi vi assicuro, senza presunzione, scendiamo in campo per vincere».
SQUADRONE Di fronte all’Italia che sta costruendo le basi del suo futuro c’è un’Irlanda meravigliosa, con una profondità di scelte mai così ampia nonostante la bassa età media (25,6 anni) e con una qualità infinita nei singoli e nel collettivo, pur avendo 8 giocatori su 23 con meno di 10 caps. La mediana Sexton-Murray è fra le migliori al mondo, in touche restano dei fenomeni, guidati dal gigante Toner, sanno gestire il possesso come pochi, abrasivi in attacco. Puntano decisi a strappare agli inglesi, nell’ultimo match del Sei Nazioni, a Twickenham, lo scettro. Reduce da 8 vittorie consecutive, la squadra costruita da Schmidt - che ha chiesto di fare più mete possibili - è al numero 3 del ranking, record per i Verdi, e nelle ultime due volte in cui ha affrontato l’Italia le ha piazzato due cappotti memorabili: 18 mete totali, 121 punti messi a segno, col 10-63 dell’Olimpico nel 2017 che è il record negativo del Torneo per una squadra in casa. Sette giorni fa, la Francia di Brunel è stata superata a Parigi costruendo il drop di super Jonathan Sexton da 40 m a tempo scaduto. Una vittoria di platino: ora l’Irlanda ha 3 match in casa, i prossimi 2 con una settimana di riposo in più, prima della grande sfida. Per chiarire: questa Irlanda ha fermato la striscia vincente degli All Blacks a 18 gare, è questa Irlanda l’unica ad aver battuto l’Inghilterra nelle ultime 25 gare.
MOTIVAZIONI Parisse, in campo combattendo il dolore per la botta presa a una costola contro l’Inghilterra: «E’ difficile ritrovare motivazioni quando si esce da un match come quello come con l’Inghilterra. Abbiamo subito due mete in prima fase che a questo livello non si possono regalare. Ma guardiamo ciò che c’è di buono: abbiamo fatto due mete all’Inghilterra, con cinismo, tenendo più possesso e facendo vedere volontà di gioco interessante. L’Irlanda è la favorita, ma noi le motivazioni le abbiamo trovate e la miglior difesa è attaccare. Saranno fondamentali primi 20 minuti, tenere il possesso di più e mettere l’Irlanda sotto pressione. Abbiamo lavorato sul lavoro a contatto, con l’Inghilterra abbiamo incassato due turnover velenosi». Oggi a Dublino la linea di trequarti, confermata in blocco, è chiamata a ripetere il buono del debutto, con fasi offensive belle ed efficaci, ma deve riscattare errori banali pagati a carissimo prezzo in fase difensiva. E’ la prova del 9 per Allan-Violi in mediana, brillanti domenica, e Negri, da applausi in terza linea. Il tutto a casa di O’Shea, che ieri ha assistito al match dell’Under 20. Il c.t. si ferma a Dublino 3 giorni per festeggiare la mamma che compie 80 anni. Chiede una grande prestazione, non il risultato. Però l’Italia ha perso le ultime 13 gare del Sei Nazioni. Perdendo, potrebbe eguagliare il record negativo. Numeri, certo. Che però non aiutano il progetto.
LA CHIAVE Linea dei tre quarti confermata e prova del nove per AllanVioli: «Dobbiamo tenere il possesso il più possibile»