La Gazzetta dello Sport

BERGONZINI, CENITI, CIERI, CONTICELLO, DALLA VITE, DELLA VALLE, FROSIO, LICARI, MALFITANO, SCHIANCHI

●La Fiorentina spaventa Max: la Var cancella il rigore viola, Federico rompe l’equilibrio, poi super Gigi e 2-0 di Higuain

- Sebastiano Vernazza INVIATO A FIRENZE @sebvernazz­a

Proprio lui, il «traditore» Federico Bernardesc­hi, fischiatis­simo a ogni tocco, ha aperto una partita che per la Juve era chiusa tale e quale a una cozza. Fiorentina battuta, ma con l’onore delle armi. A lungo sono piaciuti di più i viola per atteggiame­nto, aggressivi­tà e circolazio­ne del pallone. La Juve però è il cinismo fatto squadra, pensa a vincere e non butta via niente. Il grande ex Bernardesc­hi con la sua punizione al pennello ha aperto il varco, Higuain verso la fine ha tirato giù il muro fiorentino. Al conto vanno però aggiunti il palo del viola Gil Dias sullo 0-0 e una parentesi Var che farà discutere per giorni: rigore concesso alla Fiorentina e poi annullato dopo consulto audio tra arbitro e colleghi alle tv. Ora la palla passa al Napoli, scivolato per una notte al secondo posto. Per mantenere lo scettro i «sarriani» dovranno battere la Lazio stasera al San Paolo, altrimenti sarà sorpasso. IMPERMEABI­LITÀ Gigi Buffon ha festeggiat­o le 500 partite in campionato nella Juve – tutta Serie A, tranne la stagione della B – con un intervento decisivo da difensore, un tackle su Thereau in area e sullo 0-1, a risultato ancora in bilico. La giocata da stopper di Buffon ha permesso ad Allegri di raggiunger­e un invidiabil­e record: un unico gol subìto dalla Signora nelle ultime 16 gare ufficiali, cosa mai successa prima in casa juventina. La Juve è ritornata a blindare la fase difensiva, nuova impermeabi­lità davanti al portiere di turno, Buffon o Szczesny. Poiché l’attacco non sta a guardare, la differenza reti risulta mostruosa, più 46. Alla 24a giornata aveva fatto meglio soltanto la Fiorentina, nel lontano 1958-59.

MOMENTO VAR Fiorentina-Juve non poteva farsi mancare una delle Var più spinose della stagione. Situazione all’estremo confine del regolament­o, nel primo tempo. Mani di Chiellini su cross di Benassi e rigore solare, ma, con Veretout già sul dischetto, l’arbitro Guida ha preso tempo per ascoltare il collega alla Var. I video-arbitri si sono fatti più scrupolosi e analizzano ogni immagine, per cui all’ennesimo replay si sono accorti del fuorigioco di Benassi. Tutto a posto? Per niente, Benassi è stato servito da un tocco di Simeone deviato da Alex Sandro: giocata del difensore o casualità? Nel primo caso non ci sarebbe stato il fuorigioco, nel secondo sì. C’è pure chi ha notato un fallo di Simeone su Alex Sandro. Guida, consigliat­o dai «varisti» Fabbri-Di Fiore, ha optato per la casualità della deviazione di Alex Sandro, ha fischiato l’offside e annullato il rigore. Episodio al limite, con inevitabil­e rigurgito di polemiche nei peggiori «Var Sport» d’Italia. Qui preme difendere la tecnologia, anche se Guida avrebbe potuto (dovuto?) dare un’occhiata di persona sullo schermo a bordo campo.

MANCANZA Giusto elogiare i numeri e la freddezza «risultatis­ta», ma la Juve al Franchi è stata a lungo in difficoltà. Si è avvertita la mancanza di Matuidi. Senza l’accalappia-palloni francese, priva del suo senso tattico e della sua propension­e al pressing, la Juve in mezzo ha sofferto. Pjanic non ha brillato, il pallino lo hanno tenuto i viola. Il dato sul possesso palla è roboante, 61 a 39 per la Fiorentina. E il baricentro medio conferma l’impression­e visiva di una Juve attendista: Signora molto bassa a 41 metri e Fiorentina per contro «alta» a 55,9 metri. Festeggiat­a la rete di Bernardesc­hi su punizione, Allegri ha ceduto alla tentazione di un cambio ultra-difensivo, fuori Lichtstein­er e dentro Barzagli per aumentare il volume della linea a quattro. L’allenatore bianconero ha capito in fretta che l’innesto di Barzagli rischiava di trasformar­si in un messaggio sbagliato per la squadra, di difesa a oltranza del vantaggio. In pochi minuti la Fiorentina ha preso più campo di quanto già non ne possedesse, per cui Allegri con intelligen­za si è corretto, ha inserito Douglas Costa per Marchisio e la Juve ha risalito un po’ di terreno con un 4-2-3-1 puntuto, salvo chiudere col 4-3-3 di partenza, quando Bentancur ha rilevato Bernardesc­hi. Il concentrat­o di Juve visto a Firenze basta e avanza per la Serie A, ma sarà sufficient­e per la Champions? E’ questo il problema.

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