La Gazzetta dello Sport

Var Sandro-Simeone, Guida promosso

●Ok l’episodio di Firenze per i vertici Aia: da regolament­o è tocco «casuale» del brasiliano. Ma l’arbitro doveva vedere il replay

- Francesco Ceniti

La quiete dopo la tempesta. Se al termine di Fiorentina-Juve c’erano state proteste accese da parte viola per il rigore prima concesso e poi revocato dal Var (passati oltre 3’), il sabato è invece trascorso in modo tranquillo. Il silenzio stampa della Fiorentina ha di sicuro contribuit­o a svelenire il clima, ma probabilme­nte hanno influito in maniera decisiva le valutazion­i fatte dai vertici arbitrali sulla direzione di Guida e dei suoi collaborat­ori (Var Fabbri compreso). Valutazion­i filtrate e non certo misteriose anche perché poggiate sul regolament­o e sulle direttive emanate dall’Uefa e recepite dall’Aia. Senza altri giri di parole: Guida è stato promosso da Rizzoli (il designator­e Can), da Nicchi (presidente degli arbitri, era allo stadio venerdì sera) e dall’osservator­e presente al Franchi. E naturalmen­te il giudizio positivo comprende l’episodio più controvers­o, col fuorigioco di Benassi rilevato alla Var e non sanato da Alex Sandro. Proprio questo particolar­e ha mandato fuori strada parecchi addetti ai lavori, convinti che quella del brasiliano si potesse configurar­e come una «giocata» e quindi niente più offside di Benassi per il tocco di Simeone e rigore da confermare SKY per il mani punibile (bravo Guida a fischiarlo in diretta) di Chiellini. E invece...

IL REGOLAMENT­O E invece per i vertici arbitrali Guida e i suoi collaborat­ori sono ok. Come mai? Occorre un’occhiata al regolament­o. Il fuorigioco nel corso delle ultime stagioni è stato depotenzia­to (basti pensare alle posizioni passive/attive) e non scatta più, ad esempio, quando c’è una giocata volontaria, pure se sbagliata. Ma quella di Sandro non rientra in questa casistica. Al contrario, come si legge nelle direttive che spiegano la differenza tra tocco deliberato e uno casuale (in particolar­e alla voce «time»), deve essere valutato come deviazione (non sana l’offside) quando il giocatore «ha una reazione istintiva, giocando il pallone con scarsa qualità». Nel caso di venerdì, Simeone attacca Sandro (probabilme­nte commette fallo negligente), poi sposta il pallone. In quell’istan- te il bianconero perde l’equilibrio e in caduta ha un gesto istintivo, toccando la palla rotolata verso di lui. Deviazione che per i vertici Aia non poteva essere una «giocata». C’è un però.

REPLAY MANCATO

Se in punta di Protocollo Ifab (valutazion­e oggettiva) si poteva lasciare al Var la scelta di revocare il rigore per il fuorigioco di Benassi, in realtà l’episodio di ieri è un filino (eufemismo) più complesso. Era da valutare il tocco di Alex Sandro: spettava a Guida farlo per poi prendersi la responsabi­lità (pesante) di un penalty cancellato. Rizzoli di recente ha spiegato: «Da rivedere tutti i tocchi di mani sospetti in area». Bene, ci piacerebbe, specie in questa stagione sperimenta­le della Var, che l’accortezza sia estesa a tutti casi delicati. E non importa se si perde un minuto in più: meglio fare le cose con calma, ma giuste. La fretta è cattiva consiglier­a. Le sviste su Galabinov e Cutrone lo dimostrano.

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Simeone sposta il pallone mettendo Benassi in fuorigioco
 ??  ?? La deviazione di Alex Sandro: valutata casuale dai vertici Aia SKY
La deviazione di Alex Sandro: valutata casuale dai vertici Aia SKY

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