La Gazzetta dello Sport

Risveglio del Bari Kozak, primo gol Incubo Frosinone

●Longo ferma a 16 la serie di risultati utili di fila Il San Nicola è tabù: Grosso dà un calcio alla crisi

- Gaetano Imparato INVIATO A BARI DIFENSORE DEL BARI

Prima era un tabù, ora Bari è un vero e proprio incubo per il Frosinone che interrompe le 16 gare utili (5 vittorie di fila), è raggiunto dall’Empoli (forse dal Palermo domani) nella città dove non ha mai vinto, solo un pari 11 anni fa (7 sconfitte su 8). Perde, per il guizzo con forza e astuzia di Kozak che, su angolo, con uno stacco perentorio vince il duello aereo beffando Ariaudo e Terranova. Vola più su, manco salisse in ascensore, devia con rabbia perché l’ultimo suo gol italiano era del 2013, perché è il primo col Bari e vale oro. Evita alla squadra di Grosso di imboccare il tunnel della crisi dopo 2 sconfitte, 7 reti subite in 180’ e con la classifica che sembrava uno scivolo bagnato da acqua e sapone. Sì, Longo resuscita il Bari ma vista la pressione nei 90’, gli angoli e le azioni gol ciociare (3-4), tornarsene senza punti è come masticare veleno. Il Bari vince perché nella ripresa ha più rabbia e fame e quel coraggio che aveva chiesto il tecnico in vigilia. Anche un pizzico di fortuna non guasta, visto come Gyomber devia in angolo una tiro al veleno di Daniel Ciofani, imbeccato da Ciano alla sua maniera, appena iniziata la ripresa, appena cioè parte la costruzion­e della vittoria del Bari.

LA CHIAVE Grosso cambia, Longo no (confermand­o gli 11 del k.o. al Pescara). Il Bari tra riposi mirati e forze da rispolvera­re si spalma col 4-3-3 ma è, spesso, un 4-5-1 visti gli esterni bassi, le linee a contatto nei minuti iniziali. Praticamen­te assetto ridisegnat­o con Marrone dietro, Basha a giocare su Ciano (identica gabbia creata da Zeman sabato scorso), Sabelli-Anderson l’asse di destra che, nella ripresa, diviene devastante e decisivo. Il Bari sta bene attento a non andare in inferiorit­à numerica ma non graffia (8’ Sabelli innesca al tiro Kozak, rimpallato, come Gyomber su angolo al 33’ manda alle stelle). E’ più cattivo, cinico, pratico il Frosinone che gioca, attacca, spinge un bel po’ (al 12’ splendida semi rovesciata di Ciano su cross di Beghetto, poco fuori, a seguire il duello Micai coi fratelli Ciofani, ai quali para e respinge tutto).

RESURREZIO­NE Il piano strategico di Grosso si completa nella ●

Difende, spinge, fa due assist da urlo, una raffica di cross e sfiora anche la rete ripresa: 0-0 e avanti tutta. Avanza il baricentro, il 4-3-3 ripiega quasi mai nel 4-5-1, Sabelli e Anderson (gara tattica e di sacrificio quella dell’olandese) asfaltano la corsia destra e allungano il Bari, lo spingono ad attaccare, a soffrire poco, mentre Galano torna a pungere. Il gol che decide il pomeriggio e fa evaporare la crisi biancoross­a nasce da un angolo contestato dal Frosinone, la reazione ciociara è quasi nulla. Una botta di Chibsah da fuori (24’), Longo che si priva di Ciano (l’unico che coi suoi guizzi può sempre cambiare il corso d’un match) e con Citro più Soddimo e Paganini vira sul 44-2 per aggiustare il tutto. Non ci riesce, anche se il pareggio sarebbe forse il risultato più giusto. Ma certi cambi sicurament­e non hanno migliorato nulla e Bari si conferma sempre più fatale per il Frosinone.

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MARCATORI

I giocatori del Bari in gol con Kozak: è il massimo, alla pari di Ascoli, Foggia, Frosinone e Venezia

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La gioia del ceco Libor Kozak, 28 anni, al primo gol stagionale ARCIERI
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