«Un gol tutto da godere E pensare che sono un destro naturale...»
Un lampo di classe, una giocata «antica», roba che a San Siro non si vedeva da tempo: così Yann Karamoh ha regalato ossigeno puro a un’Inter che resta comunque malata, parecchio malata. Minuto 18 del secondo tempo: il francesino si mette in moto da destra, si accentra e si appoggia a Rafinha, poi «palla c’è, palla non c’è» a un avversario ed ecco il sinistro a girare che beffa Mirante e proietta in paradiso l’intero Meazza. Non è un caso che a tirare fuori dalle sabbie mobili la banda Spalletti sia stata la leggerezza di un ragazzino per nulla condizionato dalle paure e dalla scarsa personalità di molti suoi compagni ben più esperti. Esordio da titolare in campionato (prima di ieri meno di un’ora in campo), ma subito in partita il 19enne attaccante di origini ivoriane: innesca l’azione dell’1-0 di Eder, è l’unico a «strappare» quando c’è bisogno di portare la palla lontano dalla metà campo amica, quindi «uno contro uno» sistematico alla ricerca della superiorità numerica. Sia chiaro, parliamo di un talento ancora grezzo, incosciente in molte giocate, tutto ciò che però di questi tempi serve all’Inter: inizia a dare frutti piuttosto dolci l’investimento da oltre 8 milioni perfezionato nelle ultimissime ore del mercato estivo.
ARIA NUOVA Borja Valero è sulle gambe, Brozovic sembra ormai disconnesso con l’intero ambiente, dal canto suo Vecino ha perso brillantezza, mentre le ali titolari (Candreva ieri in panchina, Perisic in grosse difficoltà) battono in testa da tempo. Insomma, l’Inter è oggi senza idee, il gioco è lento, spesso insignificante: servono allora giocatori «diversi», con la genialata nel repertorio, capaci di improvvisare e uscire da uno spartito ormai noioso. Non è infatti un caso che la «scrollata» decisiva sia arrivata con in campo contemporaneamente Rafinha e appunto Karamoh. Il brasiliano ex Barcellona è andato a cercare palla in ogni zona del campo, ha sfidato spavaldo il dirimpettaio di turno e ha soprattutto restituito coraggio a squadra e pubblico. Il baby francese ci ha messo entusiasmo, velocità, faccia tosta e anche una buona dose di tecnica pura. È su questi due ragazzi che Luciano Spalletti deve appoggiarsi per ripartire in maniera concreta a livello di corsa Champions.
EMOZIONI Karamoh adora l’avocado e la pasta, è fidanzato, ha scelto di vivere in zona San Siro, nel tempo libero gioca alla playstation: «È il gol più importante della mia carriera – dice nel dopo gara –, è il primo in Italia e arriva in un momento chiave per la squadra e per me. Una giornata che mi dà grande fiducia. Chiaro, spero di trovare più spazio d’ora in avanti, ma decide il mister, e Spalletti è molto importante nella mia crescita». Così sul gol: «Sono un destro naturale, ma se la palla capita sul sinistro non ci sono problemi. L’applauso dei tifosi alla mia uscita è stato fantastico, non si riesce a descrivere un momento così bello. Anche i compagni sono stati carini». Nessun allarme infortunio: «Non giocavo da molto, solo un pizzico di stanchezza, ma sto bene, niente di grave». E ancora: «Intanto, il gol è per mia mamma». E l’esultanza è per il fratello che come lui adora la canzone «Mask off» di Future (nel video fanno quel gesto con la mano davanti al volto). «Ora torniamo subito sul pezzo – conclude –, bisogna andare in Champions League, non ci sono storie...».
IL FRANCESINO «È il gol più importante della mia carriera, che bella la festa della gente»
«Adesso nella nostra testa ci deve essere solo la Champions League...»
L’esultanza di Karamoh ispirata a un video di Future: il gesto era una dedica al fratello con il quale condivide la passione per il rapper statunitense.