La Gazzetta dello Sport

«In questo modo non c’è una regola, ma diventa interpreta­zione Mbaye prima era stato provocato, poi lui è stato ingenuo»

- Matteo Brega MILANO

Roberto Donadoni non è il ritratto della serenità al termine di Inter-Bologna. Se ne torna a casa con zero punti e due espulsi che mancherann­o domenica contro il Sassuolo. «C’è dispiacere, potevamo portare a casa il risultato - ha commentato -. Non ci siamo riusciti anche per demerito nostro, rammarica aver chiuso in nove quando anche in dieci abbiamo avuto la chance per pareggiare. Deve farci capire che quello che stiamo facendo non è ancora sufficient­e e bisogna essere più determinat­i. Palacio? Un esempio per tutti». ARBITRO Donadoni durante la partita ha chiesto ampiamente spiegazion­i all’arbitro Valeri per il mancato rigore concesso per il presunto fallo di mano di D’Ambrosio. «Non conta nulla parlarne, gli arbitri interpreta­no e decidono come meglio credono sui falli di mano - ha spiegato -. Un braccio messo a 20 centimetri dal corpo aumenta il volume, non sembra attaccato al corpo in questo caso. Mi rammarica di più la scelta dei cartellini, Mbaye è stato ammonito quando è stato provocato. Poi la dinamica dell’espulsione di Masina, il pestone è abbastanza deciso ma bisogna capirla. Il secondo giallo di Mbaye è un’ingenuità del nostro ragazzo, che non deve intervenir­e in quel modo ed è sacrosanto. Il rigore? Se mi dicono che il braccio è attaccato al corpo per me non è così. Non è un braccio dietro al corpo quello di D’Ambrosio. Così diventa sempre interpreta­zione, senza una regola».

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy