La Gazzetta dello Sport

Incubo Son Il Messi d’Asia s’è fatto grande al Tottenham

●Da Seul all’Europa a 15 anni non è stato facile. Gol, assist e tanto carattere

- Stefano Boldrini CORRISPOND­ENTE DA LONDRA

Uno dei possibili incubi della Juventus nella doppia sfida con il Tottenham ha un incubo ancora peggiore. Il coreano Son-heung min, 25 anni, 8 gol nell’attuale Premier e 11 nella stagione in corso, potrebbe ancora essere chiamato a svolgere i 21 mesi di servizio militare. Nel suo paese non è uno scherzo. L’Olimpiade invernale in corso a Pyeongchan­g ha portato giorni di pace tra le due Coree, ma appare scontato che, finita la tregua olimpica, torneranno le grandi questioni sospese nel periodo dei Giochi. Ritrovarsi con il fucile in mano per quasi due anni, come prescrive la legge della sua nazione, non è una bella prospettiv­a. Son e i compagni di squadra si giocarono male la chance dell’Olimpiade di Rio 2016: la sconfitta nei quarti di finale cancellò la speranza dell’esenzione-premio, promessa in caso di medaglia. Son pianse e non mangiò per un giorno: non è chiaro se fu solo per il dispiacere legato alla sconfitta o perché, oltre all’addio alle semifinali, quel k.o. significò l’addio al congedo militare.

IL PROVINO La storia di Son calciatore parte da lontano: da un provino a Seul e dagli occhi di un osservator­e tedesco, Thies Bliemeiste­r, ora agente e amico dell’attaccante degli Spurs. «Fece un inseriment­o in velocità da giocatore adulto, non da ragazzo di sedici anni. Gli vidi compiere altre cose importanti e pensai che Son andava assolutame­nte portato in Germania». Così fu. Son salì sull’aereo e sbarcò in Germania, dove fu arruolato nell’accademia dell’Amburgo. Un salto di vita e profession­ale. Fino all’età di 15 anni, Son era stato allenato dal padre, Son Woongjung, un ex calciatore, il quale aveva avuto un’intuizione: valorizzar­e al meglio le qualità principali del figlio. In Germania si passò alla seconda fase: la trasformaz­ione in profession­ista vero. I primi mesi non furono facili: 5 mila km di distanza da casa non sono poca roba, eppure Son non ebbe mai un momento di cedimento. Voleva arrivare in alto. Un giorno, in pieno inverno, i giovani dell’Amburgo si allenarono all’aperto, con i campi coperti di neve. Son non aveva mai corso in quelle condizioni. Si staccò dal gruppo, ma non mollò. Scivolava, arrancava, cadeva e si rialzava, sempre con il sorriso.

CARATTERIS­TICHE Oggi arrancano i difensori quando l’esterno del Tottenham parte alla carica. Ha forza, tecnica, senso del gol. Lo chiamano il Messi dell’Asia: è un’esagerazio­ne, ma in questo momento nel suo continente è probabilme­nte il migliore. Gli anni al Tottenham hanno completato la crescita fisica e, grazie a Pochettino, anche quella tattica. Si alterna con Eriksen sulle due corsie. È uno dei calciatori che dialoga di più con Kane. Segna e produce assist. Possiede anche un carattere niente male: non si fa pestare i piedi dagli avversari e neppure dai tifosi peggiori. I fan di West Ham e Millwall lo hanno insultato con cori razzisti e lui ha risposto ai primi il mese scorso, segnando un gol e poi portandosi il dito davanti la bocca per invitarli a tacere. «Loro sanno perché l’ho fatto». Un talento che cerca due consacrazi­oni: Champions e Mondiale. Domani sotto con la prima.

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Son Heung-Min, 25 anni, sudcoreano, attaccante Tottenham AFP

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