La Gazzetta dello Sport

Biglia divide: Gattuso lo celebra, Maradona lo bastona

●Il tecnico si gode il suo regista ritrovato, ma Diego spara: «Chi avrebbe immaginato che potesse giocare in nazionale...»

- Marco Pasotto MILANO

Ci mancava solo Diego. Come se quest’anno non gli fossero piovute sulla testa già abbastanza critiche, Lucas Biglia ora deve vedersela anche con le esternazio­ni di Maradona. Che non sono esattament­e un endorsemen­t. Il Pibe in un’intervista a Diario Popular ha parlato come sempre senza filtri della nazionale e, dopo aver incensato Messi («E’ l’unico grande cantante, dopo di lui c’è il nulla») e spinto Tevez («Merita un’opportunit­à, ha il fuoco sacro»), incenerisc­e Icardi («Imbarazzan­te, non sa niente, sa solo come andare a mangiare a casa di amici. Higuain ne vale dieci, deve avere una nuova possibilit­à») e stronca pure Lucas: «A metà campo, senza offendere nessuno, chi mai avrebbe immaginato che Biglia potesse indossare la maglia della nazionale... Sampaoli però è fortunato perché ha Messi e se lui si illuminerà, coprirà gli errori degli altri». Ecco.

SENSAZIONI Viene da sorridere a pensare alla differenza di vedute con Gattuso, per esempio. «Biglia non gioca per caso nella nazionale argentina e questo la dice lunga sul suo valore», raccontava Rino meno di un mese fa. Va detto che il tecnico rossonero ha sempre difeso Lucas con forza, anche quando era molto meno difendibil­e rispetto ad ora. Adesso invece sta diventando molto più semplice. E, conoscendo Lucas, siamo (quasi) sicuri che le parole di Maradona, per quanto sgra- devoli, non gli abbiano tolto il sonno né rovinato le buone sensazioni degli ultimi tempi.

SCHIETTO Il gol di Ferrara, il primo in maglia rossonera, è stato come sbattere un tappeto dal balcone. Se n’è andata la sporcizia, la polvere accumulata da troppe partite giocate al di sotto delle possibilit­à. «So di non aver dato nei primi sei mesi quello che la gente si aspettava da me – raccontava l’altro ieri Lucas a fine partita –. È stato difficile. L’infortunio, i risultati, poi mi sono fermato perché stavo giocando con un dolore fortissimo al ginocchio e ho perso la fiducia». Schietto e onesto, anche quando sottolinea: «Non posso dire di essere simile a Pirlo, sono il primo a conoscere i miei limiti. So di essere un giocatore più di equilibrio». Un equivoco che in vigilia di partita aveva sottolinea­to anche Gattuso: «Non riesco a capire perché da Biglia vi aspettate tutti che faccia il Pirlo. Lui non è Pirlo. E in questo momento sta giocando esattament­e come giocava alla Lazio». Di certo Lucas è un altro giocatore che Gattuso ha rivitalizz­ato. Lo ha aspettato, ci ha sempre creduto, anche quando si ritrovava un regista che sbagliava appoggi a cinque metri e perdeva palla in uscita. E poi dicono che Rino è un impaziente.

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ANSA Lucas Biglia, 32 anni

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