La Samp domina il Verona Nicolas evita la figuraccia
●Nel segno di Caprari altra super prestazione blucerchiata a Marassi Il portiere dei veneti fa miracoli, poi s’arrende a Barreto e Quagliarella
ARBITRO Pairetto di Nichelino. NOTE Paganti e incasso non comunicato; abbonati 16.635, quota 168.477,44 euro. Tiri in porta 10-1. Tiri fuori 8-2. Angoli 8-4. In fuorigioco 0-2. Rec.: 0’ p.t., 4’ s.t..
Il Ferraris è sempre più un trampolino con vista sull’Europa. La Sampdoria di Giampaolo ormai sa sfruttare la stadio di casa alla perfezione, tanto che, con la vittoria sul Verona, vi ha già totalizzato 29 punti (in 13 partite), gli stessi conquistati dal Napoli al San Paolo (12 partite), solo due di meno di quelli estratti dalla Juventus dal suo Allianz stadium (12 partite). A Marassi, perdipiù, i blucerchiati hanno anche stravinto il derby fuori casa.
SUPER NICOLAS Quagliarella e compagni ormai vi si trovano talmente a loro agio da non accorgersi nemmeno del piccolo sciopero del tifo, inscenato per cinque minuti per protestare contro lo stop alla trasferta in Liguria ai tifosi del Verona, con Edgar Barreto, 33 anni, esulta dopo aver portato in vantaggio la Samp Fabio Quagliarella, 35, calcia il rigore che mette al sicuro il risultato. E’ il 17° gol per lui in questo campionato Tutta la delusione di Bruno Petkovic, 23, per l’ennesima sconfitta del suo Verona ANSA cui sono gemellati. I blucerchiati così risolvono il problema Hellas in maniera molto più semplice di quanto potrebbe dire il risultato di 2-0. Il dominio dei genovesi è totale, addirittura avvilente quello espresso nella prima parte della sfida. In venti minuti la Sampdoria crea 4 occasioni clamorose, tira in porta 5 volte, manca di poco lo specchio in altre 2 circostanze, in più ottiene anche 5 calci d’angolo. A opporsi ai blucerchiati resta praticamente solo il portiere Nicolas, che para la conclusione di Caprari al 2’, il rigore in movimento di Linetty (assist di Caprari) all’8’, il destro maligno di Quagliarella (altro assist di Caprari) all’11’ e il tiro a colpo sicuro di Zapata (da azione innescata da una scivolata del portiere) al 19’. Due minuti prima era stato Vukovic ha ribattere sulla linea il colpo di testa ravvicinato di Quagliarella, ancora su iniziativa di Caprari, rimasto a Genova, dopo il no alla proposta del Sassuolo, con un’autostima evidentemente diversa.
FURIA CAPRARI Uno squilibrio creato dall’atteggiamento passivo degli ospiti e dalle idee di Giampaolo. Caprari piazzato dietro le punte, infatti, sfruttava alla perfezione lo spazio tra le linee di difesa e centrocampo del Verona, dove nessuno cercava di neutralizzarlo. Quando poi si spostava a destra i guai per gli ospiti aumentavano ulteriormente, visto che creava superiorità numerica anche lì. Solo nella fase finale del primo tempo Caracciolo e compagnia parevano capirci qualcosa, ma era solo un’illusione, lasciata in vita dai troppi errori commessi in fase di conclusione dagli attaccanti blucerchiati. Uno spostamento a sinistra del fantasista di giornata,
al 5’ del secondo tempo, infatti, apriva un varco nuovo nella difesa gialloblù, e addio partita: sul suo cross, infatti, si precipitava Barreto, che non lasciava scampo a Nicolas con un colpo di testa preciso e letale.
CONTO CHIUSO Pecchia non usciva dal binario studiato alla vigilia, invertiva due volte gli uomini di fascia offensivi, Matos e Aarons, senza creare nulla, poi inseriva tre nuovi protagonisti nel suo 4-4-2: Verde, Calvano e Felicioli, senza mai riuscire ad annebbiare le idee di Caprari, né quelle altrettanto lucide di Torreira, quasi incredulo di poter agire senza l’assillo del pressing avversario. Il primo tiro degli ospiti nella porta difesa da Viviano arrivava al 92’ ed era una sorta di passaggio di Matos, il brasiliano cancellato dal campo, così come Petkovic e Aarons, da una difesa infastidita solo leggermente da qualche accelerazione di Kean. A quel punto, comunque, la Sampdoria aveva già chiuso i conti con un rigore di Quagliarella, centro numero diciassette nel suo campionato record, causato da un fallo nettissimo di Valoti su Kownacki. A Pecchia non restava altro che confortarsi con la grande prestazione di Nicolas, bravo altre due volte su Quagliarella e graziato da Zapata e Kownacki.
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LA CIFRA
Le sconfitte del Verona nelle ultime sette partite. E in cinque di queste gare non ha segnato