Gioia Ballardini: «Obiettivo 40 e anche di più»
● «La quota salvezza varia. E in attacco possiamo fare ancora di più»
Ha vinto ancora lui. Davide Ballardini è sereno come il suo Genoa non è mai stato. Duro in difesa, pungente davanti, equilibrato sempre. Anche con il Chievo. «Abbiamo meritato di vincere, soprattutto grazie alla personalità che ci abbiamo messo nel secondo tempo. Quando la qualità del nostro gioco è cresciuta. Nel primo non siamo andati bene, troppo poco movimento nelle due fasi», puntualizza Ballardini, dopo quell’avvio prudente che pareva presupporre una contesa a marce sempre basse. Ancora una volta ha deciso un lampo di Laxalt, come all’Olimpico con la Lazio lunedì, dopo il lunghissimo mese di gennaio vissuto al centro di tante voci di mercato. «Mai pensato che potesse andar via», taglia corto Ballardini. Poi alza volutamente il tiro, nonostante la velocità delle ultime sia tutt’altro che sostenuta. «Dobbiamo arrivare almeno a 40 punti» – avverte – siamo in effetti in una buona posizione di classifica ma il campionato resta difficilissimo. Inutile parlare adesso di posizione tranquilla. Vietato rilassarsi, manteniamo anzi la massima umiltà e tanta attenzione. Altrimenti ogni domenica rischi di fare brutte figure con tutti. Senza contare che la quota salvezza ogni anno è diversa, calcoliamo anche questo». La metamorfosi del suo Genoa è nei numeri. Ventuno punti portati a casa, la porta quasi blindata, la personalità giusta. «Ho portato semplicemente le mie idee», minimizza Ballardini, «cercando di condividerle coi miei giocatori ed instaurando con loro un rapporto soprattutto chiaro. Questo deve fare un allenatore». Le migliori premesse possibili per affrontare l’Inter sabato. «Troveremo una squadra destinata a lottare per un posto in Champions», frena Ballardini, «ma è altrettanto chiaro che faremo di tutto per metterli in difficoltà. Anche se nella metà campo avversaria possiamo e dobbiamo fare ancora meglio».