Il Chelsea e Conte vogliono il riscatto
«Decline of the Roman empire». Il titolo dedicato ieri dal Times al Chelsea cambia la prospettiva sui problemi dei Blues. Dopo settimane di questione-allenatore, il quotidiano britannico ha analizzato il cambiamento di politica di Roman Abramovich. Dopo le spese folli del periodo 2004-2012, negli ultimi sei anni c’è stata una frenata. Nell’Abramovich 1, s’investivano in media 95 milioni di sterline a stagione alla voce mercato. Nell’Abramovich 2, siamo scesi a 21. Una riduzione drastica: quasi 5 volte meno rispetto al periodo d’oro. Sono diminuiti i trofei (da 10 a 4) ed è calata la media-punti in Premier (era 2,17, ora siamo a 2,02). Il ridimensionamento è iniziato dopo la conquista della Champions, nel 2012: raggiunto il vertice d’Europa, Abramovich ha cominciato a tirare la cinghia. Non solo: negli ultimi 5 anni ci sono stati l’ascesa irresistibile del City e la crescita del Tottenham.
CONTE Una prospettiva nuova, ma stasera, contro il WBA, Conte non può aggrapparsi alla pagina del Times: deve vincere per evitare di ritrovarsi nuovamente nel tritacarne. Un 3° k.o. di fila in Premier potrebbe rappresentare la sua condanna, anche se proprio Conte ha lanciato un messaggio: «Si deve lavorare con un manager non per i successi ottenuti in una stagione, ma perché tu riponi fiducia in lui. Quando vuoi costruire qualcosa hai due strade da seguire: una intelligente e una stupida». Quella stupida, per capirsi, è l’esonero.