La Gazzetta dello Sport

Dominik che rabbia Podio a 2 millesimi «Potevo farcela»

●Fischnalle­r, due manche da favola non bastano: 4° a 5,6 cm dal bronzo. Zoeggeler: «Era da oro»

- Simone Battaggia INVIATO A PYEONGCHAN­G (SUD COREA)

Forse avevamo bisogno di una notte del genere, di una beffa atroce, di una gara così splendida e crudele, per avere una misura di ciò che ha fatto per vent’anni Armin Zoeggeler, per dare il giusto peso alle sue sei medaglie olimpiche consecutiv­e. C’è un ragazzo, Dominik Fischnalle­r, che ieri sera è andato a letto sapendo di aver perso il bronzo per due millesimi — a quella velocità corrispond­ono a 5,6 cm —, nonostante avesse la slitta più veloce, nonostante avesse firmato il record della pista nell’ultima discesa, quando ormai era troppo tardi; ce n’è un altro, suo cugino Kevin, che trattiene a stento le lacrime e che si sforza di essere «anche un po’ felice per il settimo posto», quando prima dell’ultima manche era quarto e sarebbe finito sul podio, senza quell’errore nell’ultima discesa. E ce n’è un altro ancora, Felix Loch — uno che ha fatto a tempo a sfidare Zoeggeler e anche a batterlo, uno che sogna da anni di essere riconosciu­to come il più grande di sempre — che inizia la quarta discesa con due decimi di margine da gestire per prendersi il terzo oro olimpico consecutiv­o nel singolo, ma poi la chiude in lacrime per un errore inaudito alla famigerata curva 9, come un Dorando Pietri che crolla a pochi metri dalla gloria.

CARNEADE No, per prendersi una medaglia olimpica dello slittino non basta guidare bene, o avere una partenza fenomenale, o tenere sotto la schiena il materiale più veloce. Serve molto di più. Servono freddezza, lucidità, nervi d’acciaio. Quelli che dimostra di avere David Gleirscher, austriaco di 23 anni, un carneade che non è mai salito su un podio di Coppa del Mondo ma che nei due giorni più importanti del quadrienni­o infila quattro discese solide, costanti, senza sbavature. Alle sue spalle finiscono lo statuniten­se Chris Mazdzer e Johannes Ludwig: nemmeno loro due erano citati tra i favoriti alla vigilia. Ma l’Olimpiade manda all’inferno i deboli e gli arroganti ed assume in cielo chi sa tenere la testa in ghiaccio.

TROPPO TARDI E’ una bruttissim­a botta per l’Italia delle slitte. Oggi Andrea Voetter e Sandra Robatscher inizierann­o la caccia a un buon piazzament­o, senza illusioni, da mercoledì Nagler-Malleier proveranno a sorprender­e nel doppio, giovedì ci sarà una chance nella staffetta, ma la medaglia da vincere era quella di ieri. «Spero che questa giornata non rimanga troppo nella mente di Dominik — commenta uno Zoeggeler incredulo —. Due millesimi fanno male. Dominik non è stato al suo livello. Se avesse fatto quattro discese come l’ultima avrebbe vinto l’oro, anche se Loch non avesse sbagliato. Dopo la quarta manche è venuto da me e mi ha detto “Ma come, è così facile?”. “Sì Dominik, è così facile, ma ormai la gara è finita” gli ho risposto. Ha perso mezzo secondo nel primo giorno, si è messo nella condizione di dover sperare che gli altri sbagliasse­ro. Avevamo preparato benissimo il materiale, sia il suo sia quello di Kevin, ma loro non hanno sfruttato l’opportunit­à». Dominik è una maschera di frustrazio­ne. «Ho perso la gara ieri (sabato, ndr), forse ero troppo rilassato. Oggi mi sono reso conto che avrei potuto vincerla». Avrei, al condiziona­le. Zoeggeler non ha mai usato quel modo verbale. Lui le medaglie le vinceva e basta.

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AFP L’arrivo di Dominik Fischnalle­r, 24 anni, dopo l’ultima discesa

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