FILL «Gli slalomisti sono favoriti Ma io in discesa darò tutto»
●L’azzurro è carico: «Noi velocisti dovremo fare un miracolo per restare davanti»
Il secondo posto di Bormio e il terzo a Wengen hanno lasciato un bel cerino nella mano di Peter Fill. Talento completo — nel 1999, ai Tricolori di Santa Caterina, vinse tutte le quattro gare disputate —, polivalente da sempre, il campione di Castelrotto ha ottenuto i migliori risultati in combinata una decina di anni fa, con i due podi sul Lauberhorn nel 2006 e 2009 e, soprattutto, il bronzo iridato del 2011 a Garmisch. Da allora la frequentazione è stata costante ma le soddisfazioni poche, in una specialità sempre più favorevole agli slalomisti piuttosto che ai discesisti. I due podi di questa stagione sono stati inaspettati, certo, ma comunque utili per costruire morale e fiducia. E per ricordarsi che, ai Giochi, le medaglie in combinata hanno lo stesso peso di quelle delle altre gare.
Che possibilità sente di avere?
«Ci sono delle medaglie in ballo e darò il massimo, ma saranno favoriti gli slalomisti. La discesa non è lunga, noi velocisti dovremo fare un miracolo per restare davanti».
Cosa servirà?
«Tutti attaccheranno a
tutta. Hirscher è tra i favoriti, Pinturault pure, poi c’è Muffat-Jeandet che ha già vinto (a Wengen, ndr) e Luca Aerni che preso l’oro ai Mondiali di St Moritz. Noi discesisti dovremo fare una discesa a fuoco e inventarci l’impossibile in slalom».
Sente di potersi inventare l’impossibile?
«No. Però io mi sento sempre così, non mi pare mai di essere pronto. Il tempo per allenarsi in slalom è sempre poco, non possiamo pretendere di essere perfetti. Uno slalomista fa meno fatica ad adattarsi alla discesa rispetto a quanta ne facciamo noi in slalom. Intanto loro hanno a disposizione le prove per impratichirsi, e poi qui con 4 atleti per nazione i velocisti sono meno, quindi le loro possibilità di entrare tra i 30 aumentano. E se entrano tra i 30, in slalom partono prima».
Quanto è riuscito ad allenarsi tra i pali stretti?
«Poco, in estate mai. Però la fortuna che mi è mancata nella velocità, quest’anno l’ho avuta in combinata. Le mie migliori due discese sono state quelle delle combinate di Bormio e di Wengen».
Cosa le resta di quei podi?
«Sicuramente partirò con dei ricordi positivi, ma ogni gara ha la sua storia».