«Freddo-umidità-vento: tris micidiale Peggio delle basse temperature»
● Quali rischi corre un atleta esposto a rigide temperature come quelle di questi giorni ai Giochi di PyeongChang?
«Il problema non sono tanto le temperature, ma il tris freddo-umidità-vento, che è sfavorevole allo sport e alla salute. Respirare aria fredda provoca infatti broncocostrizione, i vasi sanguigni dei muscoli si restringono e lavorano con più fatica, così aumenta il rischio di infortuni».
● Come ci si può difendere? «Molti usano delle maschere per proteggere il viso, oppure nastri per la kinesiterapia sempre per proteggere le parti nobili, oppure ancora il neoprene da mettere sotto la tuta da gara come protezione. Per il resto, bisogna stare coperti, proteggere il più possibile le zone esposte, rimanere al caldo fino a poco prima dello sforzo e proteggersi subito dopo».
● Quali sono gli sport più a rischio ai Giochi invernali? «Quelli che prevedono una esposizione al freddo più prolungata. Il discesista percepisce più freddo rispetto al fondista, ma per il primo la sofferenza dura un paio di minuti al massimo mentre il secondo può restare esposto al gelo anche per ore. La situazione al momento è sotto controllo, anche perché stiamo parlando di atleti degli sport invernali, che comunque sono abituati a gareggiare anche in condizioni estreme. Speriamo però che le temperature non scendano ulteriormente, a quel punto inizierebbe a diventare un problema».