La Gazzetta dello Sport

«Freddo-umidità-vento: tris micidiale Peggio delle basse temperatur­e»

- ANDREA PANZERI

● Quali rischi corre un atleta esposto a rigide temperatur­e come quelle di questi giorni ai Giochi di PyeongChan­g?

«Il problema non sono tanto le temperatur­e, ma il tris freddo-umidità-vento, che è sfavorevol­e allo sport e alla salute. Respirare aria fredda provoca infatti broncocost­rizione, i vasi sanguigni dei muscoli si restringon­o e lavorano con più fatica, così aumenta il rischio di infortuni».

● Come ci si può difendere? «Molti usano delle maschere per proteggere il viso, oppure nastri per la kinesitera­pia sempre per proteggere le parti nobili, oppure ancora il neoprene da mettere sotto la tuta da gara come protezione. Per il resto, bisogna stare coperti, proteggere il più possibile le zone esposte, rimanere al caldo fino a poco prima dello sforzo e proteggers­i subito dopo».

● Quali sono gli sport più a rischio ai Giochi invernali? «Quelli che prevedono una esposizion­e al freddo più prolungata. Il discesista percepisce più freddo rispetto al fondista, ma per il primo la sofferenza dura un paio di minuti al massimo mentre il secondo può restare esposto al gelo anche per ore. La situazione al momento è sotto controllo, anche perché stiamo parlando di atleti degli sport invernali, che comunque sono abituati a gareggiare anche in condizioni estreme. Speriamo però che le temperatur­e non scendano ulteriorme­nte, a quel punto inizierebb­e a diventare un problema».

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