La Gazzetta dello Sport

Cretti, il giorno dell’altra rinascita «Che bello essere nel mio mondo»

- Mattia Bazzoni LAIGUEGLIA

«Papà, portami all’arrivo del Laigueglia: voglio pedalare lungo gli ultimi chilometri di gara». Di per sé niente di strano: tanti cicloamato­ri si misurano con gli stessi percorsi dei profession­isti. Ma se la richiesta è accompagna­ta dal sorriso dolce di Claudia Cretti, la normalità si trasforma in gioia. Sono passati poco più di sette mesi da quel tremendo 6 luglio, 7a tappa del Giro Rosa, quando il mondo di Claudia diventò nero: la caduta in discesa verso Benevento, l’intervento in fin di vita alla testa, il coma, il risveglio. Un miracolo, secondo i medici. Ieri la 21enne bergamasca, che a novembre è tornata in sella, ha potuto riassapora­re anche le vibrazioni di una gara: con la divisa della Valcar-Pbm, la sua squadra, accompagna­ta da papà Beppe, ha scalato Colla Micheri, ultima asperità del Laigueglia, prima di planare sul rettilineo di arrivo e tagliare metaforica­mente quel traguardo in sospeso da 220 giorni. «È dura la salita – si illumina –. Ma anche in gara facevo fatica, poi recuperavo in discesa. Tanti mi hanno applaudito, hanno scattato fotografie: non mi aspettavo tutto questo calore».

AZZURRO Claudia ha poi osservato lungo le transenne l’arrivo a braccia alzate di Moreno Moser. E gli occhi hanno iniziato a brillare: «Che bella la maglia della Nazionale, sono colori emozionant­i. Quando andavo in università a Trento vedevo Moser allenarsi: mai riuscita a stargli a dietro, andava troppo forte». Claudia ora parla, ride e scherza: il suo pensiero corre verso il futuro. «Mi sento di nuovo nel mio mondo, quello del ciclismo. Amo la bici, ora faccio uscite di 40 km con papà o mio fratello Giacomo, ma tra un mese mi hanno promesso che potrò andare da sola. Le mie compagne di squadra m’hanno chiesto di accompagna­rle in una gara in Cina, a maggio: sarà bellissimo. Mi hanno anche detto che a gennaio del prossimo anno mi convochera­nno di nuovo: vediamo…». I sogni di Claudia volano come la brezza della Riviera: la grande paura è alle spalle.

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Moreno Moser assieme a Claudia Cretti

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