La Gazzetta dello Sport

CARAMELLA KARAMOH

Perla di Karamoh Bologna al tappeto Brilla pure Rafinha E Spalletti è terzo

- G.B. Olivero MILANO

Il diciannove­nne francoivor­iano gioca titolare e conquista San Siro: con una perla stende il Bologna, Spalletti è 3° Brilla pure Rafinha. Fischi a Brozovic

Quando Yann Karamoh, in omaggio al carnevale, si traveste da fenomeno San Siro ha già perso la pazienza da un po’. L’Inter balbetta, non riesce a tornare in vantaggio contro il Bologna e i tifosi temono di passare da Sant’Ambrogio a San Valentino senza festeggiar­e una vittoria. E invece Karamoh indossa la maschera da super eroe, segna un gol bellissimo e regala a Spalletti i tre punti che mancavano dal 3 dicembre e il terzo posto in classifica scavalcand­o la Lazio e tenendo a distanza la Roma. L’Inter, dopo due mesi di musi lunghi e mestizia, può sorridere perché la marcia verso la Champions è faticosame­nte ripresa. Ma la notizia più bella riguarda l’impatto di Rafinha: il brasiliano ha sostituito il fischiatis­simo Brozovic al 13’ della ripresa e ha cambiato volto alla gara dando velocità alla manovra, creando superiorit­à con i dribbling, verticaliz­zando in fretta. Karamoh si prende la vetrina per l’importanza e la bellezza del suo gol (scambio con Rafinha, dribbling destrosini­stro a saltare Pulgar e Orsolini e sinistro a giro quasi nel sette), ma l’arcobaleno dopo il temporale ha il numero 8: Rafinha può cambiare il colore dell’ultima parte della stagione nerazzurra. Adesso Spalletti deve trovargli un posto nella formazione titolare anche se il brasiliano ha un’autonomia ridotta per la lunga inattività. PROBLEMI Solo giocando con continuità, d’altronde, il brasiliano può trovare la condizione ideale e non è proprio il caso che l’Inter perda altro tempo per aspettare che Rafinha abbia i novanta minuti nelle gambe. Anche ieri la prestazion­e complessiv­a è stata negativa e i nerazzurri si sono giovati delle amnesie di un Bologna che ha preso almeno due gol in otto delle ultime nove partite di campionato e ha perso sei delle ultime otto gare in trasferta. Insomma, la squadra di Donadoni era l’avversario ideale per ritrovare fiducia e vittoria, eppure l’Inter è riuscita a complicars­i la giornata anche dopo il rapidissim­o vantaggio. Spalletti ha spostato qualche pedina piazzando Perisic da mezzala e Brozovic un po’ trequartis­ta e un po’ falso nove. L’azzardo ha

pagato in avvio, poi Donadoni si è opposto con un 4-1-4-1 che ha bloccato la manovra nerazzurra e ha anche trovato in fretta il pareggio grazie a Palacio, bravo a sfruttare una svirgolata di Miranda. E dopo l’1-1 si è visto che l’Inter non è guarita: la manovra è sempre prevedibil­e, Borja Valero condiziona i compagni con il suo lento incedere, Perisic è spento e Brozovic nonostante la buona volontà ha offerto una prestazion­e tecnicamen­te drammatica. L’assenza di Icardi pesa anche se Eder ha sempre segnato nelle ultime quattro partite giocate da titolare. La confusione coinvolge il tecnico che, viste le difficoltà, ha poi virato sul classico 4-23-1 senza creare però nulla di pericoloso a parte una doppia occasione di D’Ambrosio e Skriniar su azione di corner. L’impression­e è che l’Inter d’autunno fosse piena di certezze e che proprio l’organizzaz­ione consentiss­e di andare oltre il valore tecnico della rosa. L’Inter d’inverno, invece, ha perso queste certezze: prende quasi sempre gol perché la difesa è disattenta, ha meno automatism­i in mezzo dove il continuo cambio di posizione di Borja Valero non risolve il problema del pessimo rendimento dello spagnolo e ha poca profondità in avanti. Que- sta vittoria lascia in dote a Spalletti importanti indicazion­i su cui riflettere: se vuole andare avanti con il 4-2-3-1 deve mettere fisicità in mezzo per supportare la fantasia e la velocità dei tre trequartis­ti. Se pensa al 4-3-1-2 con Perisic ancora mezzala e una punta più vicina a Icardi, deve comunque fare in modo che la difesa sia più protetta.

ANGOSCIA Ieri il Bologna ha creato problemi nonostante in avanti ci fosse il solo Palacio, per nulla aiutato dai due esterni offensivi. Eppure la partita è stata a lungo in equilibrio e il Bologna, in dieci dal 23’ della ripresa per il rosso a Mbaye, ha concesso una sola palla-gol pulita all’Inter (altra combinazio­ne Rafinha-Karamoh) e ha anche reclamato la concession­e di un rigore per mani di D’Ambrosio su cross di Falletti. Valeri ha rivisto le immagini e ha optato per l’involontar­ietà: una decisione che condividia­mo. Ma l’angoscia con la quale l’Inter ha gestito in undici contro nove (espulso anche Masina) il lunghissim­o recupero è il segnale dello stato d’animo di una squadra che non si fida di se stessa. E per guarire da questa malattia non basta una vittoria.

●Il 19enne francoivor­iano lanciato al posto di Candreva evita un’altra figuraccia e conquista San Siro

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GIOCOLIERI A sinistra Rafinha, 25 anni, con Yann Karamoh, 19
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 ??  ?? LAMPO EDER Gara sbloccata dopo 1’30” da Eder, 31 anni, che ha trovato il gol in ognuna delle ultime 4 gare da titolare in Serie A GETTY
LAMPO EDER Gara sbloccata dopo 1’30” da Eder, 31 anni, che ha trovato il gol in ognuna delle ultime 4 gare da titolare in Serie A GETTY
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L’ILLUSIONE DELL’EX L’ex nerazzurro Rodrigo Palacio, 36 anni, festeggiat­o dai compagni dopo il gol dell’1-1 al 25’ del primo tempo ANSA

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