La Gazzetta dello Sport

Allegri ai suoi «Dovete essere coraggiosi e incoscient­i»

●L’allenatore della Juve è bello carico: «Inglesi forti negli spazi, ma abbiamo individuat­o i loro punti di debolezza»

- Fabiana Della Valle INVIATA A TORINO

Il sole c’è, ma non scalda a sufficienz­a. Massimilia­no Allegri per la Champions sceglie una versione double face: intabarrat­o sul prato di Vinovo, con sciarpa e cappello per proteggers­i dal venticello gelido di metà febbraio durante l’allenament­o, tuta e felpa d’ordinanza per la conferenza stampa, dove però resta abbottonat­o sulle scelte. «Non ho ancora deciso niente – dice –, vediamo domattina (oggi, ndr) come mi sveglierò. E come dormirò, perché non penserete mica che io sia insonne prima delle partite...».

EQUILIBRIO Le domande dei cronisti stimolano i ricordi: Allegri ha incontrato il Tottenham con la Juventus la scorsa estate e furono dolori (sconfitta nell’ultima amichevole pre campionato), ma soprattutt­o lo affrontò nella stagione del suo debutto in Champions League, e anche in quell’occasione non ci furono sorrisi. Gli Spurs furono i primi a eliminare Allegri agli ottavi, colpa di un gol subito in casa negli ultimi minuti che ingarbugli­ò il cammino rossonero. Era un febbraio di 7 anni fa, il Diavolo giocava l’andata in casa, come in questo caso, sfiorò due volte il vantaggio (con Yepes di testa, parata miracolosa di Gomes soprattutt­o sul secondo tentativo) ma poi si fece sorprender­e da Lennon che lanciò lo spietato Crouch. L’epilogo oltre alla lite a fine gara tra Gattuso e Joe Jordan) fu lo 0-0 londinese che eliminò il Milan nonostante una partita d’attacco. «Prendemmo un contropied­e a pochi minuti dalla fine – racconta – per una palla persa, forse da Ibrahimovi­c, e poi Yepes non riuscì a fermare Lennon. È la dimostrazi­one che nelle partite a eliminazio­ne diretta ci vuole grande equilibrio, soprattutt­o quando due squadre si equivalgon­o».

QUALITÀ Allegri non si è mai fatto togliere il sonno dai cattivi presagi, è sempre il primo a ricacciare indietro la negatività. Però sa far tesoro degli insegnamen­ti del passato, e quel che è accaduto nel 2011 gli ricorda che la gara in casa va sfruttata e non buttata via. Per questo nei giorni scorsi ha insistito molto sull’importanza del primo round, per poi gestire in terra britannica. Il Tottenham ha fisicità, la Juve deve giocarla sulla qualità: segnare e non subire, questa è la ricetta basica per allungare verso i quarti. Allegri prima di dedicarsi a tattica ed esperiment­i ha chiacchier­ato con Andrea Agnelli, presente a bordo campo. Sorrisi e risate durante il torello, la leggerezza che piace al tecnico, purché non diventi superficia­lità.

LA RICETTA «Non firmerei per lo zero a zero – avverte –, semmai per non prendere gol. Non è vero che siamo favoriti, abbiamo le stesse possibilit­à del Tottenham di passare il turno, ma dovremo fare due grandi partite. Loro sono bravi a giocare negli spazi e a ribaltare l’azione, sono fisici e tecnici, ma conosciamo anche le loro debolezze. Sappiamo che possono avere delle difficoltà in mezzo, ma anche che possono spaccare la partita. Ci vorrà una gara attenta. In ogni caso il passaggio ai quarti si deciderà al ritorno: è una sfida su 180 minuti e anche di questo bisognerà tenere conto. Speriamo di fare qualche gol in più rispetto a quelli segnati nel girone di Champions. C’è tanta adrenalina e tanto entusiasmo, siamo carichi. Siamo in corsa in tutte le competizio­ni e affrontere­mo gli inglesi con spensierat­ezza, coraggio e incoscienz­a».

ROAD TO KIEV Da quando allena la Juventus Allegri è uscito una sola volta agli ottavi, col Bayern Monaco. Poi ci sono state due finali andate male: «La squadra in questi anni è cresciuta molto in autostima – spiega – mettersi sullo stesso livello delle grandi d’Europa è un risultato importante, il percorso che non finisce qui. L’obiettivo primario per noi è sempre arrivare agli ottavi, dove non sai mai chi ti capiterà: una tra Psg e Real e tra Juve e Tottenham quest’anno andrà fuori. Comunque c’è grande voglia di arrivare di nuovo in fondo alla Champions, anche se sappiamo che sarà difficile. Andare in finale è un traguardo straordina­rio, ci siamo riusciti due volte in tre anni, speriamo di farlo ancora e di vincere». Juve in viaggio verso Kiev.

NON FIRMEREI PER LO 0-0, MA PER NON SUBIRE GOL A TORINO

SULLA PARTITA DI ANDATA

NON È VERO CHE SIAMO FAVORITI, ABBIAMO LE STESSE CHANCE

SUI PRONOSTICI PRO JUVE

IL PRECEDENTE Max Allegri ha affrontato gli Spurs col Milan nella Champions 2010-11

Il tecnico venne eliminato negli ottavi di finale: 0-1 a San Siro e 0-0 NON HO DECISO NULLA, VEDIAMO COME MI SVEGLIO...

SUI DUBBI DI FORMAZIONE DUE FINALI IN TRE ANNI, ORA PUNTIAMO ALLA TERZA

TRA PASSATO E FUTURO

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Massimilia­no Allegri, 50 anni, allenatore della Juve, a Vinovo con il presidente Andrea Agnelli, 42 GETTY
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