La Gazzetta dello Sport

Tottenham nel cuore della comunità ebraica Il proprietar­io di oggi vive su un mega-yacht

- Stefano Boldrini CORRISPOND­ENTE DA LONDRA

Bobby Buckle ha 13 anni quando, nel 1882, un gruppo di studenti della All Hallows Church decide di fondare il Tottenham Hotspur. I ragazzi, di cui Bobby è il leader, giocano a cricket, ma hanno deciso di dedicarsi al calcio nel periodo invernale. Buckle è il capitano e anche la firma del primo gol ufficiale: 20 ottobre 1883. L’ultimo della serie è stato segnato da Harry Kane all’Arsenal sabato scorso. Da Bobby a Harry: 136 anni di storia. La bacheca: 2 titoli inglesi (1951 e 1961), 8 FA Cup, 4 Coppe di Lega, 7 Supercoppe nazionali, 2 Coppe Uefa (1972 e 1984), 1 Coppa delle Coppe (1963). L’ultimo successo è datato 2008: 1-0 al Chelsea nella finale di League Cup.

IERI Il cuore del Tottenham è nella East London, lontano dallo snobismo della parte Ovest della capitale britannica. È un club popolare, con una identità ebraica ben marcata, oggetto anche in epoche recenti di aggression­i razziali. Anche l’attuale proprietar­io, il miliardari­o Joseph «Joe» Lewis, 81 anni, 248° uomo più ricco al mondo secondo la classifica Forbes 2016, è ebreo. Negli esordi, il club cambia più volte il colore delle maglie, ma nella stagione 1899-1900 c’è la scelta decisiva: casacche bianche e calzoncini blu in onore della squadra del momento, il Preston North End. Nel 1899 viene inaugurato lo stadio dove scorrerà la storia del Tottenham: il White Hart Lane. Nella prima metà del secolo scorso, la vita scorre tra alti e bassi, ma il ritorno in First Division, nel 1950, apre due decenni di successi. Nel 1951 arriva il primo titolo inglese. Nel 1961 il bis, con tanto di Double, gli Spurs conquistan­o anche la FA Cup. Nel 1963 il Tottenham è la prima squadra inglese a vincere un trofeo europeo: 5-1 all’Atletico Madrid in Coppa delle Coppe.

OGGI Il Tottenham attuale è figlio di un progetto tecnico avviato sei anni fa. Il centro tecnico di Enfield, con sedici campi più uno al coperto, inaugurato nel 2012, è un gioiello. Gli Spurs (gli Speroni) sono il club più parsimonio­so tra le big inglesi: dopo i grandi investimen­ti compiuti nel 2013, grazie alla cessione di Bale al Real, si inseriscon­o due-tre tasselli a stagione, rispettand­o i criteri guida dei calciatori giovani ed emergenti. Joe Lewis vive da lontano il fenomeno Tottenham. Trascorre nove mesi l’anno a bordo del superyacht Aviva, ancorato nelle Bahamas. La sua barca ospita, in uno dei sei piani, una collezione d’arte valutata un miliardo di dollari: ci sono quadri di Picasso e Matisse. Il suo braccio destro è Daniel Levy, 56 anni, uomo d’affari inglese, dal 2001 presidente del Tottenham. I tifosi eccellenti degli Spurs sono musicisti (Phil Collins, Bryan Adams), scrittori (Salman Rushdie) e attori (Jamie Bamber e Dirk Benedict).

DOMANI Il futuro è legato al nuovo stadio: il White Hart Lane, in ristruttur­azione, passerà da 36 mila a 60 mila posti. Sarà un impianto avvenirist­ico: ospiterà anche eventi di football americano. Gli introiti permettera­nno agli Spurs di sfidare le big del calcio mondiale.

●Joseph «Joe» Lewis, 81 anni, padrone del club, fa base alle Bahamas su una barca a sei piani con quadri di Picasso

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In alto una veduta del vecchio White Hart Lane, stadio del Tottenham in ricostruzi­one. Qui sopra il mega yacht di Lewis
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