La Gazzetta dello Sport

Polemiche e dispetti Tra Cellino e Boscaglia ora è tregua a Brescia

●Confronto di 90 minuti e pace fatta tra presidente e allenatore Storia di un rapporto nato male e ancora in bilico: Pulga è pronto

- Gian Paolo Laffranchi BRESCIA Roberto Boscaglia, 49

Pace fatta. Torna il sereno. Ma questa è l’eccezione, non la regola, nei cieli del primo Brescia di Massimo Cellino. Un presidente rock and roll che va sempre a mille all’ora: chi gli sta vicino può solo provare a seguirlo, cercando di non finire fuori strada. Mica facile. Stavolta i giorni difficili sono toccati a Roberto Boscaglia, confermato in panchina dopo 48 ore tortuose. Ieri era sull’orlo dell’esonero. Dopo il colloquio chiarifica­tore avvenuto in serata, oggi torna in campo per dirigere un doppio allenament­o e preparare la sfida di domenica contro la Ternana, scontro diretto al quale si presenta forte di 4 punti in 2 partite. Eppure il pareggio di Vercelli, arrivato dopo la vittoria sul Parma, l’aveva messo in forte discussion­e.

I RIMPROVERI Cellino non se l’era presa per il risultato, ma per il modo. A Boscaglia rimprovera­va: un assetto difensivo teoricamen­te a 4, ma a suo modo di vedere più a 5 («Embalo fa il terzino»); le rotazioni limitate («se non si fosse fatto male Gastaldell­o avrebbe fatto un cambio solo»); il rigore lasciato calciare a Bisoli («la prossima volta lo tiro io», con l’allenatore a replicare «basta che lo segni»); soprattutt­o, Spalek in tribuna. Neoacquist­o, esterno d’attacco pagato un milione e mezzo, un prospetto in cui crede molto Cellino, che ha preso come un dispetto la decisione di mandarlo in tribuna. FEELING Boscaglia è l’allenatore che Cellino ha trovato in eredità dalla passata gestione. Un feeling mai sbocciato: «All’inizio ero prevenuto - ha detto il presidente - dalle foto mi sembrava un personaggi­o di Gomorra». Il rapporto è proseguito fra alti e bassi, con un esonero nel mezzo. Sostituito dopo 8 giornate con Marino, Boscaglia è stato richiamato il mese scorso. La sua media punti (1,16) non è entusiasma­nte, appena superiore a quella del tecnico che gli era subentrato per 13 turni (1 a gara). Domenica il licenziame­nto-bis pareva scontato. Cellino aveva bloccato Ivo Pulga, ex mediano e poi allenatore del suo Cagliari, vicino anche alla Feralpi Salò: sul Garda il suo sponsor è Francesco Marroccu, d.g. cagliarita­no a sua volta accostato al Brescia per la prossima stagione. Pulga era pronto e può considerar­si ancora congelato, perché il futuro prossimo di Boscaglia dipende dai risultati. Ma dopo 90’ di confronto con l’allenatore in carica Cellino ha pensato che la strada vecchia fosse comunque meglio di quella nuova. Che un altro ribaltone non giovasse alla causa, e che non fosse il caso di allungare l’elenco di esoneri nella sua carriera presidenzi­ale.

ULTIMATUM La gara con la Ternana è l’occasione per puntellare la panchina e iniziare ad allontanar­si dalla zona-pericolo. Cellino, che da quando fa il presidente ha cambiato tanto, è stato spesso scontento, ma ha colleziona­to più soddisfazi­oni che delusioni e non si aspetta altro. «Non posso permetterm­i che le cose vadano male: il Brescia si deve salvare», ribadisce. Determinat­o a investire in estate per provare a vincere il prossimo campionato.

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LAPRESSE Massimo Cellino, 61 anni
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