Gattuso alla Sarri Il suo Milan poggia su otto fedelissimi
●Il Milan che cresce si sta affidando a una solida base. Le tre caselle libere: terzini e centravanti
La strada che porta al «sarrismo», dove le maglie da titolare si cristallizzano sulla pelle degli eletti, è ancora lunga e probabilmente a Gattuso non interessa emularla. Non in modo così integralista. Di certo però, dopo quattordici partite, lo si può affermare senza rischiare gaffe: il tecnico rossonero, col passare delle settimane, ha individuato un gruppo di giocatori ben definito su cui poggiare la sua costruzione tattica. Un po’ meno di un undici irrinunciabile e un po’ più di uno zoccolo duro: parliamo di otto giocatori, portiere compreso. Una situazione che, al netto di infortuni e squalifiche, sta proponendo un Milan diverso rispetto ai molteplici cambi negli uomini, e nel sistema di gioco, della gestione Montella.
FATICA Sono otto e quindi si fa prima a partire dalle caselle libere. Ovvero là dove per svariati motivi c’è stata e ci sarà probabilmente maggiore alternanza negli interpreti. Due di queste sono i terzini, dove la fatica è fisiologicamente compagna di viaggio in maniera maggiore rispetto ad altre zone del campo e dove comunque non ci sono stati attori che si sono distinti in maniera così evidente. Rodriguez, Abate e Calabria hanno avuto tutti i loro spazi (lo stesso non si può dire per Antonelli), alternando prove di livello ad altre (molto) meno convincenti. La terza casella è quella del centravanti, la più affascinante e al tempo stesso la più complicata. La sensazione, a oggi, è che là davanti sarà una lunga battaglia, soprattutto se disgraziatamente nelle prossime settimane il numero dei fronti su cui è impegnato il Milan dovesse ridursi.
MILIONI Il resto, invece, appare visibile come una strada ben tracciata. E questo non significa che chi resta fuori lo sarà per sempre. Per dire, le otto partite – potenzialmente dieci in caso di ottavi di Europa League – nel prossimo mese daranno modo di esibirsi più o meno a tutti. Gattuso però sa bene che, in linea generica, occorre dare continuità agli interpreti per mandare a regime nuovi metodi di lavoro e nuovi concetti tattici. E così davanti a Donnarumma, che ovviamente non si tocca, ci sono punti fermi, fermissimi come – in ordine di reparto – Bonucci, Romagnoli, Kessie, Biglia, Bonaventura, Suso e Calhanoglu. E’ un mix fra reduci del vecchio Milan ed emblemi del mercatissimo estivo, ma comunque Gattuso di certo non calcola i milioni che vanno in campo. Questi giocatori, chi più chi meno, hanno tutti registrato miglioramenti con Rino in panchina.
MIGLIORAMENTI In ordine sparso, tanto per fare qualche esempio: Biglia sta ritrovando la condizione e ha timbrato il primo gol in rossonero, Suso ha superato se stesso nel numero di reti stagionali, quattro delle cinque di Bonaventura sono arrivate con Gattuso, Calhanoglu
sembra il fratello bravo di quello autunnale, Kessie ha ritrovato il piacere degli inserimenti e Romagnoli sta aumentando esponenzialmente in consapevolezza, mettendoci una toppa anche quando Bonucci non è impeccabile. Altrimenti i rossoneri non avrebbero preso soltanto quattro gol nelle ultime otto partite. Il minutaggio è un’ottima cartina di tornasole per verificare i fedelissimi di Gattuso. Degli otto nomi fatti, ben sei (Bonucci, Kessie, Romagnoli, Bonaventura, Donnarumma, Suso) sono nelle prime sei posizioni nella classifica dell’impiego con Rino; Biglia è l’ottavo; fa caso a sé Calhanoglu, che ha iniziato a essere considerato un punto fermo solo nell’anno nuovo. Le classifiche di questo tipo, comunque, sono fatte per essere sovvertite, anche perché se c’è una cosa a cui Gattuso tiene da morire è il coinvolgimento di tutto il gruppo. Ecco perché dal sarrismo si può prendere spunto, ma senza esagerare. Ed ecco perché, ne siamo sicuri, presto il Milan potrà mettere in vetrina anche altri nomi.