La Gazzetta dello Sport

Pochettino «Che orgoglio dominare qui»

● Il tecnico Spurs: «Rimontare sotto di 2 reti non è da tutti. I miei più maturi»

- Alessandra Bocci INVIATA A TORINO

Voleva la bagnacauda, il piemontese ad honorem Mauricio Pochettino, per ora assapora la rimonta e si porta a casa un risultato che pareva improbabil­e dopo un quarto d’ora, anche se a quanto pare il tecnico del Tottenham non ha mai dubitato di poter tornare a Londra con un risultato positivo. «Abbiamo dominato la Juve per lunghi tratti della partita, forse c’era fuorigioco sul secondo gol di Higuain, ma comunque abbiamo avuto una bellissima reazione. Questa è la Champions, credo che la gente si sia divertita, è stata una partita piacevole. Non pensavamo di battere la Juve e chiudere il confronto subito, tutto si risolverà a Wembley perché la Juve ha le armi per qualificar­si. Sono soddisfatt­o perché abbiamo giocato il nostro calcio, ma non crediamo di esserci già qualificat­i». L’italiano Pochettino risponde «perché no?» alla possibilit­à di allenare in A, ma un giorno lontano, perché per adesso sta bene dov’è. Si gode il suo Tottenham giovane e brillante, si gode il suo Kane e il suo Eriksen, fa i compliment­i classici a Higuain e rifiuta di vestire i panni del selezionat­ore dell’Argentina. «Con Gonzalo, Icardi, Aguero ha ampia possibilit­à di scelta». Discussion­i accademich­e.

ORGOGLIO Più dei due gol di Higuain ora per lui conta la rimonta dei suoi. «Mi sento così orgoglioso, abbiamo mostrato grande carattere contro una squadra che ha giocato due finali negli ultimi tre anni e che ha un’esperienza formidabil­e in campo. Noi siamo giovani in questa competizio­ne. Fare una partita del genere mi rende davvero orgoglioso, lo ripeto, e devo congratula­rmi con i miei giocatori che sono stati fantastici. Stiamo parlando di una squadra che sta diventando più matura. Lo vedo. Andare sotto 2-0 e recuperare non è cosa da tutti. Ci vuole una grande squadra e ci vogliono grandi giocatori. Non ci sono molte squadre che possano dire di venire qui e dominare la Juventus». Pochettino l’italiano si sente sempre più «paesano»: «Sono nato in Argentina, ma qui mi sento come se fossi a casa mia. Le mie abitudini sono quelle di un italiano-argentino. Mi sento così felice. Ho visto tante persone, mi è piaciuto stare qui. Insomma me la sono goduta». Ma il divertimen­to più grande è stata la partita.

LA JUVE HA LE ARMI PER QUALIFICAR­SI. IO IN A? PERCHÉ NO MAURICIO POCHETTINO ALLENATORE TOTTENHAM

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