IL MIGLIOR TOTTI SI AUTOVALUTA 200 MILIONI? NON ESAGERA
La battuta dell’ex fuoriclasse della Roma e della Nazionale
Ben detto Francesco. Oggi come oggi, per il cartellino del miglior Totti, forse non basterebbero neanche 200 milioni di euro. E se si aprisse un’asta? La cifra salirebbe, come salirebbe... Ovviamente tutto è surreale, come la battuta del Capitano che ha fissato il suo prezzo a fuochi ormai spenti. La contraddizione è stridente perché, in realtà, il simbolo della Roma non ha mai preso in considerazione l’idea di cambiare maglia e città. La sua scelta di vita resterà negli annali del calcio, con un incredibile mix di tecnica e passione. Che titoloni avrebbe ispirato un pur minimo avvio di trattativa... Invece Er Pupone è sempre stato allergico al mercato, al suo mercato. Sì, perché fu tra i primi a esultare quando Franco Sensi spese 70 miliardi di lire per agganciare Batistuta e mettere le mani sullo scudetto del 2001.
Altri tempi. Poi, la Roma ha dovuto cominciare a vendere i suoi migliori talenti per sopravvivere e le cessioni sono diventate tristi compagne di viaggio nel suo finale di carriera. Né aveva senso che lui s’immolasse per la causa. Fa un po’ nostalgia, ma è bello che solo ora Totti pensi a quanto potesse valere il suo talento. Detto che ha sempre guadagnato bene (al top tra gli italiani), è altrettanto certo che altrove avrebbe guadagnato almeno il doppio. Non è un mistero che il Milan berlusconiano lo abbia corteggiato a lungo, senza mai far breccia nel cuore di innamorato romanista. A maggior ragione, se la macchina del tempo ci restituisse un Francesco al top, le big d’Europa se lo contenderebbero a suon di rialzi da centinaia di milioni. Dietro gli inarrivabili CR7 e Messi, con Neymar è stato già sfondato il muro dei 200 milioni. Con tutto rispetto per Mbappé e soci, Totti farebbe la sua bella figura nella hit delle grandi firme.