«La ricetta? La grappa che prepariamo assieme»
●L’amico Luca: «Fino all’estate beve con noi, poi basta. Ne è rimasta una goccia...». Lo zio “Dotto”: «Un mito contro gli scandinavi»
La torcida valdostana non è numerosa come quella dell’oro mondiale, ma rumorosa lo è: non ci sono mamma e papà, ma lo zio che guida il Chicco fans club c’è e ci sarà sino a mercoledì prossimo. Giorgio Moschè, detto Dotto, non s’è perso una trasferta da Sochi 2014. «È tutto coperto, avrà sempre qualcuno del fans cub vicino» dice mentre urla urla urla «non mollare Chicco, vai vai vai» e la fidanzata Cristina gli dà un bacio liberatorio dopo la fine della gara, senza smettere di ripetere «è un mito Chicco, un mito contro tutti, contro i fantastici scandinavi, e la spunta sempre». Lo zio esclama: «Ti dà emozioni a mille». Il gruppo, composto da una decina di appassionati, scappa sino alle transenne della pista per esultare con il loro eroe. GRAPPA Luca, un altro fan di Nus, rivela: «Il segreto? È nella grappa alle pigne che Chicco prepara con me. Lui può bere con noi solo fino all’estate, poi basta. È questa la sua magia. Ne è rimasta solo una goccia, ormai, ma porta bene». Erik è qui con la fidanzata inglese Sarah: «Chicco è uno simpatico ma serio, che ci mette sempre la testa: c’è poco da fare. Che emozione vivere i Giochi insieme a lui, esperienza meravigliosa».
La squadra crea un semicerchio e canta l’Inno di Mameli. Lucia Scardoni dice di Chicco: «Il suo segreto è la sua sicurezza: sa di essere il migliore e questo gli dà la forza per vincere». L’altra sprinter Gaia Vuerich: «È forte, sa di esserlo e cura ogni particolare: campioni come lui non ne vedo tanti». Maicol Rastelli che in allenamento lo batte ed è stato più veloce nelle qualifiche, aggiunge: «Chicco è super professionale, un calcolatore, una macchina, un talento. L’ha sempre dimostrato. Ha una gran testa e l’ha fatta vedere: aveva studiato un piano e l’ha messo in pratica. Vince sin dalla scelte del tabellone».
EREDE L’olimpionico Cristian Zorzi, ora skiman nel gruppo e precedente argento nel 2002 a Salt Lake City, era il re delle sprint a skating: l’erede va in entrambi i passi. «Se devo essere sincero, ci ha sempre abituati bene, ma questa volta mi ha stupito ancor di più. Mai visto un tipo meticoloso come lui». È festa nello staff, tra i compagni: tutti per Chicco, la superstar del gruppo. Il trascinatore, il mattatore. Uno che perde in allenamento con i compagni, che si prende il peso di vincere e fa da parafulmine ai problemi. Un argento per portare entusiasmo al gruppo. Fattore Chicco. E la grappa è finita...